Da “grande malato” a protagonista della finanza italiana
Un tempo Monte dei Paschi di Siena (MPS) era considerato il "grande malato" del sistema bancario, salvato più volte dallo Stato e oggetto di critiche da parte degli analisti. Oggi, invece, MPS si prende la sua clamorosa rivincita diventando il nuovo fulcro del potere finanziario italiano. Con una mossa strategica che ha sorpreso i mercati, la banca senese ha conquistato Mediobanca, storica "cassaforte" del capitalismo nazionale.
L’operazione Opas e il controllo di Piazzetta Cuccia
La svolta è arrivata con il superamento della soglia del 62,3% delle adesioni all’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio (Opas), con cui MPS ha offerto agli azionisti di Mediobanca di scambiare i loro titoli con quelli della banca senese. Questo significa che la maggioranza degli azionisti ha accettato l’offerta, consegnando di fatto il controllo di Piazzetta Cuccia nelle mani di Montepaschi. Una svolta storica che scuote le fondamenta della finanza italiana.
La caduta di Nagel e la fine di un’era
Il primo effetto dirompente è l’imminente uscita di Alberto Nagel, da 18 anni amministratore delegato di Mediobanca. Con lui si dimetterà l’intero consiglio di amministrazione. La riunione del 18 settembre, inizialmente prevista per l’approvazione del bilancio, diventerà il momento del commiato. È la fine della Mediobanca pensata da Enrico Cuccia come il "salotto buono" della finanza italiana.
La rinascita di MPS: dal Tesoro a Caltagirone e Delfin
Questa operazione è una vittoria storica per Montepaschi, una banca che per decenni è stata sinonimo di crisi e commissariamenti. La rinascita è stata guidata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ancora azionista, con il sostegno di due colossi: il gruppo Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio. Già forti in Mediobanca e in passato contrari a Nagel, hanno trovato in MPS l’alleato perfetto per conquistare il potere.
L’obiettivo strategico: Generali
Il vero obiettivo dell’operazione è Generali, la più grande compagnia assicurativa italiana, considerata la vera “cassaforte degli italiani” grazie al suo patrimonio e al suo ruolo strategico. Controllare Mediobanca significa avere una leva decisiva su Generali e quindi su una parte significativa dell’economia nazionale ed europea.
Un’operazione da romanzo finanziario
La stampa internazionale non è rimasta indifferente: il Financial Times ha definito l’operazione una vittoria personale di Luigi Lovaglio, amministratore delegato che ha saputo trasformare MPS da banca in crisi a protagonista aggressivo.
La parabola di Montepaschi è la prova che nella finanza nulla è scontato: chi era dato per perdente può risorgere e vincere. Lo Stato, spesso criticato dal pensiero ultraliberista, ha dimostrato che un suo intervento può cambiare le sorti di un’istituzione strategica.
Un nuovo volto per la finanza italiana
Piazzetta Cuccia non sarà più la stessa. Mediobanca perde la sua storica indipendenza e Generali osserva con preoccupazione l’ascesa di questo nuovo gigante. L’Italia della finanza cambia volto: forse si tratta del ritorno a un equilibrio diverso, dove la finanziarizzazione selvaggia lascia spazio a una nuova consapevolezza.