• Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Un museo. Quattro Sedi. IntesaSanPaolo
  • La piattaforma di wealth planning
  • Italpress Agenzia di stampa

Nuovo Piano Nazionale Cronicità. Focus su prevenzione, sanità digitale e integrazione territoriale

 
Nuovo Piano Nazionale Cronicità. Focus su prevenzione, sanità digitale e integrazione territoriale
Redazione

Aggiornato dopo quasi dieci anni, il Piano rivede strategie e obiettivi per la gestione delle malattie croniche. Introduce il “Patto di Cura” e inserisce tre nuove patologie, obesità, epilessia ed endometriosi, con percorsi dedicati.

Il nuovo Piano Nazionale Cronicità (PNC) è stato approvato in Conferenza Stato-Regioni e rappresenta il quadro strategico di riferimento per la gestione delle malattie croniche in Italia nei prossimi anni. Un documento atteso, che aggiorna il precedente piano del 2016 alla luce dei mutamenti demografici, delle innovazioni digitali e delle criticità strutturali del Servizio sanitario nazionale emerse dopo la pandemia.

La Cabina di Regia nazionale, ricostituita con Decreto del Ministro della Salute del 22 marzo 2022, ha coordinato il lavoro di revisione, con il contributo di ISS, Agenas, Istat, Regioni, società scientifiche e associazioni di pazienti, per armonizzare linee guida, percorsi assistenziali e monitoraggio.

Il Piano si fonda su un principio cardine: garantire continuità assistenziale, prevenzione e integrazione sociosanitaria, valorizzando il ruolo dei territori, dei professionisti e dei cittadini nella gestione condivisa della salute.

Le nuove direttrici del Piano

Il PNC aggiorna e amplia il modello di presa in carico, individuando cinque fasi operative:

  1. Stratificazione e targeting della popolazione per individuare i soggetti più a rischio;

  2. Promozione della salute e diagnosi precoce per ridurre l’insorgenza delle patologie;

  3. Presa in carico personalizzata attraverso il Piano di Cura e il coinvolgimento di più figure sanitarie;

  4. Erogazione di interventi personalizzati basati su partecipazione attiva di paziente e caregiver;

  5. Monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi erogati e dei risultati ottenuti.

Un ruolo cruciale è affidato al “Patto di Cura”, strumento di co-responsabilità che coinvolge paziente, medici e caregiver nella definizione degli obiettivi di salute, promuovendo consapevolezza, autogestione e adozione di stili di vita sani.

Le priorità del sistema sanitario

Le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) – come cardiovascolari, diabete, tumori e malattie respiratorie – rappresentano oggi oltre il 70% delle cause di morte e assorbono circa l’80% della spesa sanitaria.
Secondo i dati Istat e Osservasalute, in Italia 5,5 milioni di persone convivono con tre o più patologie non gravi, mentre oltre 6 milioni soffrono di cronicità severe o multiple. Più della metà degli over 65 presenta almeno tre malattie croniche, una condizione di multimorbilità che impone un approccio multidisciplinare e integrato.

Il Piano riconosce la necessità di superare la frammentazione dei servizi e di rafforzare la rete territoriale, in linea con il DM 77/2022 e la Missione 6 del PNRR, che puntano a un modello di assistenza di prossimità fondato su Case della Comunità, COT, infermieri di famiglia e telemedicina.

Sanità digitale, prevenzione e prossimità

La sanità digitale è considerata una leva strategica per il governo della cronicità. Il Piano prevede l’uso esteso di telemonitoraggio, fascicolo sanitario elettronico e piattaforme digitali integrate, in grado di connettere ospedali, medici di base, farmacie e servizi domiciliari, migliorando la continuità delle cure e la tempestività degli interventi.

La prevenzione è al centro della nuova impostazione, con programmi di educazione sanitaria e campagne su stili di vita, attività fisica, alimentazione e aderenza terapeutica. Si rafforza inoltre il ruolo dei medici di medicina generale e delle farmacie territoriali, che diventano presidi di prossimità per la gestione quotidiana dei pazienti cronici.

Tre nuove patologie: obesità, epilessia, endometriosi

La principale novità del Piano è l’inserimento di tre nuove aree di cronicità.

  • Obesità: riconosciuta come malattia cronica, viene affrontata con un approccio multidisciplinare che unisce prevenzione, educazione alimentare e monitoraggio digitale. Si promuovono programmi scolastici e campagne pubbliche per contrastare la sedentarietà e favorire corretti stili di vita.

  • Epilessia: il Piano individua la necessità di una presa in carico integrata e l’adozione di dispositivi indossabili per il monitoraggio delle crisi, che consentono un controllo in tempo reale e un miglioramento della sicurezza dei pazienti.

  • Endometriosi: per la prima volta entra nel Piano nazionale con l’obiettivo di creare centri di riferimento regionali, percorsi multidisciplinari e campagne informative dedicate alla diagnosi precoce e al sostegno psicologico delle donne.

Le criticità da superare

Il documento non nasconde le fragilità del sistema sanitario: carenza di personale, disuguaglianze territoriali, difficoltà di coordinamento interistituzionale e risorse limitate.
Pur senza nuovi finanziamenti diretti, il Piano punta a valorizzare il Fondo Sanitario Nazionale e a sfruttare le sinergie con il PNRR per potenziare i servizi di assistenza domiciliare, telemedicina e cure intermedie.

La sfida, evidenzia la Cabina di Regia, sarà rendere omogenei i percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) in tutte le Regioni, garantendo equità, qualità e misurabilità dei risultati.

Un piano per un Paese che invecchia

Con un’età media della popolazione in costante aumento e una quota crescente di anziani fragili, il nuovo Piano Cronicità si propone di costruire una rete sanitaria sostenibile, inclusiva e orientata alla persona.

“Non basta curare la malattia – si legge nel documento – occorre prendersi cura della persona, della sua storia e del suo contesto sociale”.

Il Piano segna così un passo avanti verso una sanità di prossimità capace di unire tecnologia, umanità e governance integrata, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di milioni di cittadini cronici e delle loro famiglie.