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Orti urbani: perché coltivare in città è diventato di moda

 
Orti urbani: perché coltivare in città è diventato di moda
Pierfrancesco Quinto

Negli ultimi anni sempre più persone hanno iniziato a coltivare frutta e verdura nelle città. Gli orti urbani sono piccoli spazi verdi dove si coltivano ortaggi, piante aromatiche o fiori. Quest’attività non è solo un passatempo: aiuta a risparmiare, mangiare sano, stare all’aria aperta e creare relazioni con gli altri.

Orti urbani: perché coltivare in città è diventato di moda

Anche se oggi è diventata una moda, l’idea non è nuova. A fine Ottocento, in Francia, il politico e sacerdote Jules Lemire propose di creare i primi “giardini operai”: piccoli orti per i lavoratori, nei pressi delle città, dove coltivare cibo per la famiglia. Più tardi, negli anni ’70, nacque il “guerrilla gardening”, un movimento che spingeva le persone a coltivare piante in spazi abbandonati delle città, spesso senza autorizzazione. Negli Stati Uniti, verso il 1975, alcuni studenti iniziarono a usare zone inutilizzate delle università per creare orti: nacque così il primo “Urban Farm Program”, con l’idea di unire studio e agricoltura urbana.

Oggi l’orto urbano è tornato alla ribalta
. In Italia, circa 2,7 milioni di persone coltivano un orto in città. Gli spazi verdi usati per questi orti arrivano a 3,3 milioni di metri quadrati. Non si tratta più solo di pensionati: ci sono impiegati, operai, insegnanti, liberi professionisti e famiglie.

Le ragioni sono diverse: quasi il 60% lo fa per avere cibo più sano, altri per risparmiare, altri ancora per stare in mezzo alla natura o fare qualcosa in compagnia. L’orto urbano è anche un modo per migliorare quartieri trascurati, restituendo vita e cura a spazi dimenticati.

Molte città, come Roma, hanno creato regole per gestire questi orti in modo legale, assegnando spazi pubblici, offrendo acqua e attrezzi e formando figure come il gardeniser, che aiuta i cittadini a gestire gli orti.

Tuttavia, ci sono anche aspetti da tenere sotto controllo. Alcuni orti urbani si trovano in zone inquinate o vicino a strade trafficate. Uno studio dell’Università di Berlino ha mostrato che il 50% degli ortaggi coltivati in città può contenere metalli pesanti oltre i limiti consigliati.

Per questo è importante scegliere con cura i luoghi, controllare la qualità del suolo e seguire buone pratiche di coltivazione. Nonostante i rischi, i benefici sono molti: l’orto urbano aiuta a migliorare la qualità della vita, a educare bambini e adulti su come nasce il cibo, a ridurre l’inquinamento e a creare comunità più unite. Gli orti in città sono quindi molto più di una moda: sono una risposta concreta al bisogno di benessere, natura e relazioni umane nelle nostre vite urbane.