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Osteoporosi: nel mondo 500 milioni potrebbero soffrirne, ma non hanno una diagnosi

 
Osteoporosi: nel mondo 500 milioni potrebbero soffrirne, ma non hanno una diagnosi
Redazione

Nell'ambito della Giornata mondiale dell'osteoporosi, l'azienda biofarmaceutica Amgen ha avvertito che circa 500 milioni di persone nel mondo potrebbero soffrire di questa malattia senza essere state diagnosticate.
L'osteoporosi è una malattia cronica e progressiva che indebolisce le ossa e aumenta il rischio di fratture.

Osteoporosi: nel mondo 500 milioni potrebbero soffrirne, ma non hanno una diagnosi

Secondo l'International Osteoporosis Foundation (IOF), ogni anno vengono registrate fino a 37 milioni di fratture correlate a questa condizione, che equivalgono a circa 70 fratture al minuto nel mondo.
Il direttore medico di Amgen Messico, Max Saráchaga, ha sottolineato che questa malattia di solito non presenta sintomi e che molte persone vengono diagnosticate dopo aver subito una frattura ossea.

"È urgente dare visibilità all'invisibile, capire che la salute delle ossa è importante e che le persone di età superiore ai 50 anni e quelle con condizioni a rischio, consultano il proprio medico e ricevono le istruzioni per sottoporsi agli esami necessari per ottenere una diagnosi e un trattamento tempestivi", ha detto il medico.

Per l'azienda farmaceutica, alcuni fattori di questa "malattia silenziosa" sono dovuti a problemi alla tiroide, squilibri ormonali, basso apporto di calcio o storia familiare, tra gli altri.
Le persone con una madre, una sorella o una zia con osteoporosi hanno dal 50% all'85% in più di probabilità di sviluppare questa malattia.

Con l'aumento dell'aspettativa di vita, l'invecchiamento della popolazione diventa un fattore di rischio. Secondo Amgen, in Messico una donna su tre e un uomo su cinque di età superiore ai 50 anni convivono con l'osteoporosi, e si stima che entro il 2050 il 37% dei messicani in quella fascia di età ne soffrirà.

"La diminuzione dei livelli di estrogeni nelle donne durante la menopausa è uno dei principali fattori di rischio, poiché il processo di turnover osseo accelera e, con esso, il tasso di perdita ossea", ha chiarito il medico.
In America Latina, il 57% dei pazienti a rischio non riceve le cure necessarie, il che aggrava il numero di fratture e l'onere economico per i sistemi sanitari.

Per lo screening, Amgen raccomanda la densitometria ossea, un test che misura la densità minerale delle ossa e può valutare il rischio di fratture, diagnosticare la malattia e monitorare la risposta al trattamento.
Tra le terapie più recenti ci sono gli anticorpi monoclonali che riducono la degradazione ossea e hanno dimostrato di ridurre il rischio di fratture fino al 68%.