Allarme adolescenti: metà del mondo a rischio salute entro il 2030. Lancet: urgente l’azione per affrontare le nuove minacce alla salute e al benessere dei giovani
Secondo una nuova analisi pubblicata su The Lancet, senza interventi mirati, entro il 2030 oltre la metà degli adolescenti nel mondo (più di 1 miliardo) continuerà a vivere in paesi in cui la salute è a rischio su molti indicatori, come salute mentale e sovrappeso.
Negli ultimi dieci anni, i progressi nella salute adolescenziale sono stati discontinui. Se da un lato si registra una riduzione del fumo e del consumo di alcol, insieme a un aumento della partecipazione scolastica (specialmente tra le giovani donne), dall'altro crescono le malattie legate all'obesità e i disturbi mentali in tutte le regioni.
Il documento della seconda Commissione Lancet sulla salute e il benessere degli adolescenti sottolinea che le giovani generazioni, prime a crescere in condizioni climatiche difficili e immerse nel mondo digitale, sono particolarmente esposte a nuove minacce globali per la salute.
La sfida della salute nei paesi a basso reddito
Gli adolescenti nei paesi a basso e medio reddito rappresentano oltre un quarto della popolazione mondiale, ma ricevono solo il 2,4% degli aiuti allo sviluppo, pur portando il 9,1% del carico globale di malattie. La Commissione, che ha coinvolto giovani di oltre 36 paesi, richiama l'attenzione sul diritto dei giovani di essere parte attiva nel definire le politiche, nella ricerca e nelle soluzioni che incidono direttamente sulla loro vita.
Progressi insufficienti e disomogenei
Dal 2016, anno della prima Commissione Lancet sugli adolescenti, si sono registrati miglioramenti nell'istruzione e una riduzione di fumo e alcol. Tuttavia, problemi come HIV/AIDS, gravidanze precoci, depressione e malnutrizione continuano a minacciare la salute e il benessere di oltre 1 miliardo di adolescenti.
L'analisi evidenzia che, senza un forte impegno politico e finanziario, la situazione rimarrà pressoché invariata nel 2030. Un problema critico è l'anemia tra le adolescenti, che colpirà un terzo delle giovani donne a livello globale, compromettendo crescita e sviluppo cognitivo.
Anche la salute mentale è peggiorata: nel 2030 si stima che oltre 42 milioni di anni di vita sana andranno persi a causa di disturbi mentali o suicidio. Inoltre, un terzo degli adolescenti nei paesi ad alto reddito, in America Latina e Medio Oriente sarà sovrappeso.
I rischi causati dai cambiamenti climatici e dalla transizione digitale
Gli adolescenti di oggi sono la prima generazione a vivere con una temperatura media globale superiore di 0,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Entro il 2100, si prevede un aumento della temperatura di 2,8°C, con conseguenze drammatiche come malattie legate al calore e problemi di salute mentale dovuti agli eventi climatici estremi.
Il rapporto evidenzia anche i rischi della digitalizzazione: sebbene offra opportunità di istruzione e socializzazione, può avere impatti negativi sul benessere psicologico. È fondamentale bilanciare le misure protettive senza limitare l’accesso ai benefici digitali.
Investire nel benessere dei giovani per il futuro
«Investire nella salute e nel benessere degli adolescenti è fondamentale per garantire un futuro sostenibile», afferma la professoressa Sarah Baird, co-presidente della Commissione Lancet. Tra le proposte, l'integrazione della promozione della salute nelle scuole e l'accesso universale alle cure sanitarie per i giovani. Il rapporto sottolinea inoltre che l’impegno e l’attivismo degli adolescenti devono essere centrali per generare cambiamenti sociali, promuovendo una società più giusta e sostenibile.
Il ruolo chiave dell'Africa
Secondo il professor Alex Ezeh della Drexel University, l’Africa diventerà il continente con la più alta percentuale di adolescenti, passando dal 25% al 46% entro il 2100. Questo significa che i progressi nella salute degli adolescenti africani saranno determinanti per l’evoluzione della salute globale.
Il dottor Aaron Jenkins dell'Università di Sydney sottolinea l’importanza di un approccio olistico che consideri salute umana e integrità ambientale come fattori interconnessi. Il rapporto propone una strategia che unisca il miglioramento della salute adolescenziale alla conservazione della biodiversità e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Coinvolgere i giovani e investire nella loro capacità di agire come leader
La Commissione ha coinvolto dieci giovani leader di età compresa tra i 23 e i 35 anni provenienti da ambiti accademici e organizzazioni civili. Grazie ai Laboratori di Soluzioni per i Giovani, oltre 200 adolescenti di 36 paesi hanno contribuito a identificare le priorità e a sviluppare raccomandazioni concrete.
La Youth Commissioner Shakira Choonara afferma: «I giovani stanno già facendo la differenza, dal promuovere il cambiamento sociale all’elaborare politiche che affrontano le sfide sanitarie. Dobbiamo investire nella loro capacità di agire come leader e agenti di cambiamento».
Annachiara Albanese