Crescono timori e risparmio, si riempiono i carrelli della GDO e cala il fuori casa. Nell’“età del caos” pesano guerre, inflazione e nuove tecnologie: gli italiani cercano qualità, promozioni e marca del distributore
Presentata l’anteprima digitale del “Rapporto Coop 2025 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani”: uno spaccato puntuale su paure, scelte d’acquisto e nuove priorità delle famiglie. L’indagine, curata dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop con la collaborazione scientifica di Nomisma e il supporto di NielsenIQ, Circana, GS1 – Osservatorio Immagino, CSO Servizi, GfK e Mediobanca Ufficio Studi, mostra un Paese che stringe i denti, taglia il superfluo, privilegia prezzi e qualità e riporta il cibo a casa.
L’età del caos: geopolitica, tecnologia e leadership in discussione
Guerre in aumento, spesa militare mondiale ai massimi e ridefinizione degli equilibri globali: i dati internazionali confermano il quadro descritto dal Rapporto.
Sul fronte macro, le previsioni 2025-2026 indicano una crescita più vivace in Asia (Cina attorno al 5%, India oltre il 6%) e più moderata negli Stati Uniti (~1,9%) e nell’UE (~1%).
Nel frattempo, l’intelligenza artificiale entra nelle abitudini quotidiane: gli italiani la percepiscono come assistente pratico (dalle pulizie domestiche all’assistenza agli anziani), ma con prudenza e attese concrete sui benefici.
Europa di rimessa, Italia appesantita dalla produttività
Nonostante il peso economico e il rispetto dei diritti, l’UE sconta una governance incompiuta, mentre l’Italia rallenta dopo il rimbalzo post-pandemico: Pil fermo intorno allo 0,5% medio annuo tra 2025 e 2026 e produttività in calo (-1,4% per ora lavorata). La fotografia del Rapporto è chiara: ascensore sociale bloccato, redditi rigidi e ricchezza concentrata (il 10% possiede il 58% della ricchezza).
L’ombra del domani: il nuovo mood è la preoccupazione
Rispetto al 2022 aumentano timore (dal 20% al 39%), inquietudine (24%→37%) e allerta (16%→25%), mentre scendono serenità e fiducia. Priorità valoriali: pace e diritti civili (64%), lotta a fame e povertà e violenze di genere (55%), lavoro dignitoso e riduzione disuguaglianze (62%). La sensibilità ambientale resta elevata: il 73% considera il clima un’emergenza e dichiara comportamenti responsabili.
Nasce il “deconsumismo”: meno possesso, più utilità ed esperienze
Con oltre metà del budget assorbito da spese obbligate (casa, utenze, trasporti, cibo), il risparmio guida il 42% degli acquisti. L’Italia compra solo l’indispensabile, ripara invece di sostituire e predilige second hand. Anche la tecnologia segue la logica dell’utilità: l’elettronica di consumo arretra (smartphone in calo di 2 milioni di unità annue rispetto al 2022), crescono invece piccoli/grandi elettrodomestici “funzionali” e dispositivi per la cura personale.
Cibo, salute e GDO: tornano casa e cucina, crescono promozioni e MDD
Nel primo semestre 2025 la ristorazione fuori casa segna -2,2%, e 1 italiano su 3 prevede di ridurla ancora. In parallelo, la GDO accelera: +3,8% a valore e +2% a volume (gennaio-giugno 2025). Trainano fresco, frutta e verdura e l’attenzione alle etichette; avanzano bio, no-alcol e sostitutivi vegetali delle proteine (cresciuti 10× rispetto alle carni nell’ultimo anno).
Inflazione alimentare: Italia sotto la media UE, ma la caccia al risparmio continua
Nei primi 7 mesi del 2025 l’inflazione food in Italia è +3,1% a/a (contro +3,3% UE): un differenziale favorevole che non basta a sciogliere i vincoli di reddito, spingendo verso promozioni e marca del distributore.
Peso forma e “alleati” della salute
Il cibo diventa strumento di benessere: etichette lette da 7 italiani su 10, boom di diete iperproteiche (17% della popolazione) e bilance (primi sei mesi 2025: +55% per le bilance persone; +5,5% quelle alimentari). Il controllo del peso almeno settimanale per quasi 1 su 4 è ormai routine.