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Redivivus: in Sicilia il progetto che trasforma la plastica e rigenera vite nei carceri minorili

 
Redivivus: in Sicilia il progetto che trasforma la plastica e rigenera vite nei carceri minorili

Sostenuto dal Ministero della Giustizia, il programma di COREPLA e ManieMente promuove il riciclo creativo negli istituti penali per i minorenni: un ponte tra sostenibilità ambientale e inclusione sociale

di Katrin Bove

Ridare vita alla plastica e, insieme, restituire futuro a chi l’ha perso. Con questa doppia missione nasce Redivivus, il nuovo progetto di COREPLA – Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica – fortemente sostenuto dal Ministero della Giustizia e curato dall’associazione ManieMente.

Un’iniziativa che parte dalla Sicilia e coinvolge, in una fase pilota, gli Istituti Penali per i Minorenni e gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni di Palermo, Catania, Acireale e Caltanissetta. Obiettivo: unire educazione ambientale, espressione artistica e rieducazione sociale, offrendo ai giovani in condizioni di fragilità un’opportunità concreta di rinascita.

“Il riciclo non è solo una scelta tecnica, è una scelta culturale – ha dichiarato Giovanni Cassuti, Presidente di Corepla –. È credere che ciò che sembra finito possa ancora dare qualcosa. Con Redivivus vogliamo costruire un ponte tra sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Perché la plastica può rinascere, certo, ma possono rinascere anche le persone — se diamo loro ascolto, opportunità, strumenti. Questo progetto dimostra che la bellezza, anche in luoghi difficili, può diventare motore di cambiamento e dignità collettiva”.

Il valore educativo del riuso

In ogni istituto siciliano coinvolto sono stati attivati laboratori artistici che trasformano bottiglie in PET in vere e proprie opere d’arte. Gli otto corsi attualmente attivi sono concepiti come percorsi formativi e trasformativi, nei quali i giovani imparano a collaborare, a immaginare, a costruire.

Le opere realizzate saranno esposte in una mostra pubblica aperta alla cittadinanza, che racconterà con forza visiva la possibilità di una seconda vita: per i materiali, per le idee e per le persone.

“Crediamo che l’arte possa essere un linguaggio di riscatto, uno spazio dove ogni ragazzo possa riscoprire valore, talento e possibilità – ha spiegato Romina Scamardi, responsabile dell’associazione ManieMente –. Seguo questi laboratori da vicino e posso dirlo con certezza: Redivivus è molto più di un progetto educativo. È un percorso di trasformazione autentica. I ragazzi arrivano chiusi, disillusi, con lo sguardo basso. Poi, piano piano, qualcosa cambia. Scoprono di poter creare, decorare, immaginare. E, attraverso l’arte, cominciano a rivedere anche se stessi con occhi nuovi. Anche ciò che è stato scartato può tornare a vivere: la plastica, certo. Ma anche le storie. Ogni laboratorio è un’opportunità di bellezza e consapevolezza. Ogni opera è un ponte verso un futuro diverso. E ogni gesto creativo è un seme di fiducia che può germogliare in dignità”.

Un modello di giustizia inclusiva e sostenibile

Il progetto è stato presentato all’Assemblea Regionale Siciliana, ricevendo il plauso del mondo politico, sociale ed educativo.

“Redivivus è un progetto che restituisce valore non solo alla plastica, ma alle persone – ha dichiarato Nuccio Di Paola, Vicepresidente dell’ARS –. Come nella cultura giapponese, dove ciò che è rotto si ripara mettendone in luce le fratture, anche qui ciò che è stato scartato trova una nuova forma, un nuovo significato. Avete unito sostenibilità ambientale e inclusione sociale in modo tangibile, offrendo ai ragazzi non solo un’opportunità educativa, ma uno spazio di dignità e riscatto. È questo il compito più alto della politica: trasformare la fragilità in risorsa e il limite in possibilità”.

“Il progetto Redivivus coniuga in modo esemplare il concetto di risocializzazione e quello di salvaguardia dell’ambiente – ha aggiunto Cristiana Rotunno, Vicecapo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità –. Il Ministero della Giustizia è fortemente impegnato nel favorire le attività trattamentali, che - nel caso dei minorenni - sono sempre portate avanti con uno sguardo attento al preminente interesse del minore”.

La Sicilia come laboratorio di rigenerazione

La Sicilia si conferma terreno fertile per l’innovazione sociale e ambientale.

“La Sicilia – conclude Cassuti – è una terra a cui Corepla è legata da tempo, con cui dialoga, collabora, cresce. Non solo per le sfide ambientali che affronta con coraggio, ma per l’energia, la bellezza e la dignità con cui interpreta ogni progetto di cambiamento. È una terra che non si arrende. Che guarda avanti. Che sa trasformare la complessità in possibilità”.

E proprio da Palermo, lo scorso dicembre, è arrivato un segnale tangibile di questo cambiamento: un albero di Natale realizzato con plastica riciclata e decorato dai ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni, simbolo di una bellezza che nasce dal rifiuto e illumina il cammino verso una società più giusta, inclusiva e sostenibile.