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Regno Unito: giro di vite sull'immigrazione può creare un buco di 50.000 posti tra gli infermieri

 
Regno Unito: giro di vite sull'immigrazione può creare un buco di 50.000 posti tra gli infermieri
Redazione

Le nuove regole sull'immigrazione, annunciate dal governo britannico, rischiano di creare un buco da 50 mila posti nei ruoli degli infermieri del servizio sanitario nazionale.
A tanto ammonterebbe, secondo un sondaggio, il numero degli infermieri che potrebbero lasciare il Regno Unito, con i leader sindacali che affermano che le modifiche proposte sono ''immorali'' e potrebbero minacciare la sicurezza dei pazienti in caso di esodo del personale.

Regno Unito: giro di vite sull'immigrazione può creare un buco di 50.000 posti tra gli infermieri

Per i sindacati, le proposte del governo in materia di immigrazione potrebbero fare precipitare il Servizio Sanitario Nazionale nella sua più grande crisi di personale di sempre.
Keir Starmer ha promesso di frenare l'immigrazione netta, con l'intenzione di costringere i migranti ad aspettare fino a 10 anni prima di presentare domanda per stabilirsi nel Regno Unito, invece di ottenere automaticamente lo status di residenti fissi dopo cinque anni.

Le misure, che includono anche piani per elevare i requisiti di competenza per i lavoratori stranieri al livello di laurea e innalzare gli standard di lingua inglese richiesti per tutti i tipi di visto, compresi quelli per i familiari a carico, sono viste come un tentativo di contrastare l'ascesa del partito Reform UK di Nigel Farage.

I leader del mondo infermieristico hanno dichiarato che i piani sono "immorali" e trattano i migranti altamente qualificati come "palloni da calcio politici".
Secondo le proposte, i lavoratori migranti in ogni settore dell'economia sarebbero colpiti. Tuttavia, l'impatto più grave riguarderebbe il servizio sanitario, già in difficoltà a causa della crescente domanda di assistenza e della carenza di personale.

Un sondaggio condotto dal RCN, il Royal College of Nursing, ha rilevato che i piani per regolare l'immigrazione hanno suscitato profonda preoccupazione tra il personale sanitario e dell'assistenza sociale straniero.
Sono oltre 200.000 gli infermieri con formazione internazionale, circa il 25% della forza lavoro totale del Regno Unito, che ammonta a 794.000 unità. Le modifiche proposte dal governo al permesso di soggiorno a tempo indeterminato hanno suscitato allarme, tanto che molti stanno ora valutando l'idea di lasciare definitivamente il Regno Unito, secondo quanto suggerisce il sondaggio.

Quasi un infermiere su 10 che lavora nel Regno Unito potrebbe essere interessato dalle modifiche proposte. Secondo i dati governativi, 76.876 persone hanno ottenuto un visto dal 2021 e avrebbero diritto allo status di residente permanente dopo cinque anni. Tuttavia, i piani per raddoppiare tale periodo a un decennio hanno messo a repentaglio il loro futuro.

Nell'indagine del Royal College of Nursing condotta su oltre 5.000 infermieri migranti, il 60% di coloro che non hanno un permesso di soggiorno internazionale ha affermato che era "molto probabile" che la riforma influenzasse i loro piani di permanenza nel Regno Unito. I risultati suggeriscono che oltre 46.000 persone potrebbero lasciare definitivamente il Regno Unito.Nicola Ranger, segretaria generale e amministratrice delegata del RCN, ha dichiarato: "Queste proposte non sono solo immorali, ma sarebbero pericolose per i nostri pazienti'', aggiungendo che se i piani venissero adottati, c'è il rischio concreto di aggravare aggravare la crisi del personale del Servizio Sanitario Nazionale: ''In un momento in cui il governo non riesce a far crescere la forza lavoro infermieristica nazionale, rischia di spingere decine di migliaia di infermieri altamente qualificati ad andarsene dal Regno Unito".

Secondo l'indagine, le proposte hanno provocato grave disagio tra gli infermieri migranti. Il 53% si è dichiarato "estremamente preoccupato" per la propria sicurezza finanziaria, il 52% per le conseguenze sulla propria famiglia e il 49% per l'impatto sulla propria carriera.

Secondo l'indagine, i piani potrebbero ridurre il bacino di lavoratori stranieri disposti a trasferirsi nel Regno Unito in futuro. Solo l'11% degli intervistati ha dichiarato che avrebbe comunque migrato se il percorso per stabilirsi nel Regno Unito fosse durato 10 anni.