Proclamato sciopero nazionale il 22 maggio. Riguarda 200.000 operatori AIOP-ARIS
“Lo abbiamo sempre sostenuto ed il 22 maggio, in presidio di fronte al Ministero della Salute a Roma, lo urleremo forte: non devono esistere operatori di serie B. Per tutelare diritti e dignità dei lavoratori della sanità privata e del sociosanitario delle strutture AIOP e ARIS, che attendono da lunghissimo tempo il rinnovo dei ccnl, abbiamo proclamato in questa data lo sciopero nazionale.
Ingenti risorse pubbliche sono state indirizzate verso le strutture accreditate, ma nonostante questo i fondi per dare agli oltre 200.000 operatori interessati un contratto al passo con i tempi non si trovano. Chiediamo a tutte la parti coinvolte una presa di coscienza per riaprire una trattativa che possa portare rapidamente ad una conclusione positiva. Non si gioca con il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie in un constante e stucchevole rimpallo di responsabilità”. Così ha dichiarato in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.
Il lavoro nelle strutture private integra il SSN a tutti gli effetti
In una nota congiunta, i segretari nazionali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti, hanno affermato: “Il lavoro svolto nelle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un servizio pubblico che integra il Servizio Sanitario Nazionale, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Per questo chiediamo regole chiare e vincolanti per l’accreditamento: chi riceve fondi pubblici deve garantire salari dignitosi, il rispetto dei diritti e dotazioni organiche adeguate, esattamente come avviene nella sanità pubblica. È necessario che tutte le Regioni facciano la loro parte ed inseriscano questi criteri come obbligo per mantenere gli accreditamenti ed è per questo che chiediamo che la Conferenza delle Regioni intervenga in modo deciso per imporre il vincolo, congiuntamente al Ministero della Salute per fermare quella che è una corsa al ribasso dei costi che le aziende esercitano sulla pelle viva delle lavoratrici e dei lavoratori. Non permetteremo che il diritto al contratto resti ostaggio di logiche economiche che scaricano il rischio d’impresa sui lavoratori e sulla collettività”.
In vista dello sciopero del 22 maggio saranno intensificate le mobilitazioni sui territori, con assemblee nei luoghi di lavoro, presìdi e iniziative pubbliche. Saranno anche chieste, fanno sapere i sindacati, agli Ispettorati Territoriali del Lavoro di avviare verifiche sul rispetto dei contratti collettivi nelle strutture accreditate, sulle condizioni di lavoro e sull’impiego corretto delle qualifiche professionali.
Redazione