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Scoperta la possibile causa del tumore al colon retto tra gli under 50

 
Scoperta la possibile causa del tumore al colon retto tra gli under 50

Una ricerca internazionale guidata dall’Università della California a San Diego ha individuato una possibile causa dell’aumento negli ultimi decenni in tutto il mondo del tumore al colon retto tra chi ha un’età inferiore ai cinquant’anni: una tossina prodotta da ceppi di "Escherichia coli", chiamata colibactina

È stato analizzato il DNA di 981 tumori del colon-retto provenienti da pazienti di undici Paesi e i ricercatori hanno scoperto che le mutazioni genetiche legate alla colibactina erano più di tre volte più comuni nei pazienti sotto i 40 anni rispetto a quelli sopra i 70. Queste mutazioni rappresentano una sorta di “impronta” lasciata dalla tossina sul genoma, che suggerisce un’esposizione avvenuta durante l’infanzia, probabilmente entro i primi dieci anni di vita. La conclusione è che queste mutazioni prcoci possono anticipare di decenni l’insorgenza della malattia. Un’esposizione infantile può significare che qualcuno sviluppi il tumore a 40 anni invece che a 60.

Crescono i casi di tumore al colon-retto nei giovani

La crescita dei casi di tumore del colon-retto tra i giovani è stata osservata in almeno 27 Paesi. Negli Stati Uniti, le diagnosi tra i 20 e i 34 anni sono previste in aumento del 90% entro il 2030 e tra gli adolescenti i tassi sono cresciuti del 500% dagli anni 2000. Lo studio ha rilevato che le mutazioni legate alla colibactina sono più comuni nei Paesi con i tassi più elevati di tumore precoce del colon-retto, come Stati Uniti e Regno Unito, ma anche in Argentina, Brasile, Colombia, Russia e Thailandia. In Italia è la seconda neoplasia più frequente, con circa 48.706 nuovi casi diagnosticati nel 2023. 

Dove viene prodotta la colibactina

La colibactina è prodotta da sei ceppi tossici di "Escherichia coli", un batterio comune che può essere trasmesso attraverso cibo contaminato, acqua o scarsa igiene alimentare. Le fonti principali includono carne macinata poco cotta, verdure a foglia come spinaci e lattuga, latte non pastorizzato, germogli crudi e acqua contaminata. In molti casi, l’esposizione potrebbe avvenire durante l’infanzia, quando l’intestino è ancora in fase di sviluppo.  Secondo il team, negli Stati Uniti e nel Regno Unito il 30-40% dei bambini ospita ceppi di "Escherichia coli" produttori di colibactina.

Sebbene lo studio non dimostri in modo definitivo che la colibactina sia la causa diretta del cancro, il legame genetico rilevato è forte e indica un potenziale fattore di rischio ambientale sottovalutato. Gli autori suggeriscono che indagini future dovranno chiarire come avvenga l’esposizione infantile a questi ceppi e se esistano strategie preventive, ad esempio attraverso l’uso mirato di probiotici.

Redazione