La ASL ROMA 3 si avvale sempre più della tecnologia per lo screening del tumore del colon retto
La ASL Roma 3 ha reso possibile l’introduzione di un nuovo strumento - attualmente nel Lazio è usato solo al Policlinico Gemelli di Roma e alla ASL di Frosinone - a disposizione dei medici dell’Ospedale Grassi di Ostia per lo screening del tumore del colon retto.
È una capsula delle dimensioni di una comune compressa di tradizionale uso antibiotico che si ingerisce con un bicchiere d’acqua dal paziente che indossa una cintura, alla quale viene collegato un trasmettitore che prima riceve le immagini riprese dalla capsula all’interno del colon e poi le riversa in un computer per essere visionate dal medico. Una modalità non invasiva, che si conclude con l’evacuazione della capsula e che rappresenta un’alternativa alla colonscopia convenzionale.
Un dispositivo per chi presenta problematiche nell'esecuzione della colonscopia
Ha affermato Maria Grazia Mancino, Direttore U.O.S.D. Gastroenterologia Ospedale Grassi di Ostia: “Questo nuovo dispositivo è di particolare importanza perché c’è un target di pazienti che presenta delle problematiche con l’esecuzione della colonscopia, esame giudicato dai più poco sopportabile. Durante l’indagine il paziente sarà libero di muoversi e dopo circa tre ore potrà anche bere e mangiare. La registrazione dura dalle sei alle otto ore, dopodiché il registratore viene rimosso e il paziente può tornare liberamente a casa. Questa speciale pillola da ingerire sarà prioritariamente utilizzata nei pazienti con rischio più elevato nel sottoporsi a colonscopia tradizionale che finora avevano come alternativa solo la colonscopia virtuale che, però, è meno accurata nell’individuare le lesioni pre-cancerose.
Migliorare le campagne di screening
Tale metodica rappresenta un investimento nella prevenzione e nella personalizzazione delle cure liberando il paziente dalla necessità di eseguire la sedazione e dai rischi della colonscopia e, non ultimo, non richiede la sospensione di eventuali terapie anticoagulanti/antiaggreganti.
La capsula è un dispositivo che consentirà alla nostra unità operativa di offrire un ulteriore vantaggio all’utenza, migliorando così anche la performance della nostra campagna di screening, già ottima secondo tutti gli indicatori chiave. Nel 2024, ad esempio, le colonscopie di screening eseguite entro 30 giorni dalla positività del sangue occulto, secondo le linee guida di buona pratica, sono state il 91,64%. Nel 2025, ad oggi, questo valore è ulteriormente aumentato al 94,75%”.
Per valutare le condizioni che consentono l’uso di questo nuovo strumento è necessario prenotare una visita gastroenterologica presso la Unità Operativa del Grassi, tramite ReCup, con richiesta del medico curante. Il servizio è a disposizione per i pazienti della ASL Roma 3 ed anche per i cittadini residenti in altre aziende sanitarie del Lazio.
Redazione