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SSN, l’Intersindacale denuncia il finanziamento al privato

 
SSN, l’Intersindacale denuncia il finanziamento al privato

L’Intersindacale dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari (AAROI-EMAC, FASSID, FP CGIL Medici e Dirigenti SSN, FVM, UIL FPL Medici e Veterinari) lancia un nuovo allarme sulla situazione del Sistema Sanitario Nazionale

Con una lettera inviata ai Ministeri competenti, alle Regioni e alle Commissioni Sanità di Camera e Senato, i sindacati denunciano il “pericoloso immobilismo” delle Istituzioni di fronte alla crisi del SSN. “Mancano risorse per servizi, personale, formazione e contratti - spiega l’Intersindacale - ma si continua a finanziare il privato e a esternalizzare servizi essenziali”.

600 milioni per il nuovo sistema distributivo dei farmaci ad alto costo

Secondo l’Intersindacale, mentre si tarda nel garantire i finanziamenti promessi per l’indennità di specificità sanitaria e per le specializzazioni - appena 70 milioni di euro complessivi - lo Stato è pronto a trovare quasi 600 milioni per il nuovo sistema distributivo dei farmaci ad alto costo e ad alto monitoraggio. Farmaci che, fino a pochi mesi fa, erano dispensati direttamente dalle ASL, senza oneri aggiuntivi per le casse pubbliche, ma che oggi saranno gestiti tramite le farmacie territoriali nel sistema DPC (distribuzione per conto delle Regioni).

Si denuncia l'aumento della spesa inappropriato e a favore del privato

L’Intersindacale richiama anche l’attenzione sul progressivo trasferimento di servizi diagnostici alle farmacie di comunità, nell’ambito del programma della “farmacia dei servizi”. Una scelta che, secondo i sindacati, comporta rischi per la qualità della diagnosi - garantita invece dai laboratori pubblici, anche grazie ai fondi del PNRR - e aumenta la spesa inappropriata, con vantaggi economici solo per i privati. Vengono richiamati inoltre i dati della Corte dei Conti, che ha recentemente evidenziato “un forte ritardo” nella spesa della Missione 6 del PNRR per investimenti strutturali, digitalizzazione e assistenza territoriale. Risorse previste dal DM77/2022, fondamentali per rafforzare la sanità pubblica ma ancora bloccate.

Il mancato adeguamento dei contratti di lavoro del personale sanitario

A completare il quadro di criticità, i sindacati ricordano che i contratti di lavoro del personale sanitario, relativi al triennio 2022-2024, sono scaduti a dicembre 2024 e non sono mai stati oggetto di negoziazione. Un mancato adeguamento che, unito alle difficoltà strutturali del SSN, rischia di “svuotare ulteriormente il Servizio Sanitario Nazionale delle professionalità necessarie”. I sindacati avvertono che “La tensione tra i professionisti e all’interno della società civile cresce in modo esponenziale e senza soluzioni adeguate, si azzererà a breve il nostro welfare, la tutela delle fasce più fragili e il diritto alla salute garantito dalla Costituzione”. 

Redazione