A differenza delle stampanti inkjet che usano l’inchiostro liquido, le stampanti laser funzionano con questa polvere ultra-fine che viene "fusa" sulla carta tramite calore, permettendo una stampa rapida e precisa. Il toner è contenuto in una cartuccia, spesso abbinata ad altri componenti (come il tamburo o drum), ed è pensato per durare parecchie stampe.
I toner per stampanti tra innovazione e risparmio
Il canale principale per l’acquisto è l’e-commerce su piattaforme come Amazon o siti specializzati, altrimenti direttamente dai produttori. Si trovano anche nei negozi di elettronica o nei centri stampa. Il mercato offre due tipi di cartucce: originali (OEM), cioè prodotte dalla stessa azienda della stampante (come HP, Canon, Brother…), e le compatibili o rigenerate, prodotte da terze parti o ottenute rigenerando cartucce usate.
I brand più richiesti nel mondo del toner sono HP, Canon, Brother, Lexmark, Kyocera e Samsung. Le versioni originali sono spesso più care ma garantiscono qualità e affidabilità. Le compatibili, invece, sono più economiche ma variano molto in termini di prestazioni. Una cartuccia compatibile può costare dai 15 ai 30 euro, mentre un originale può superare i 60 euro e salire anche oltre i 200 euro nei modelli professionali. Per i toner a colori, il prezzo sale ancora, perché servono più cartucce (di solito ciano, magenta e giallo oltre al nero). In termini di resa, un toner standard può stampare da 1.000 a 3.000 pagine, mentre quelli ad alta resa arrivano anche a 10.000 o 30.000 fogli.
Ma perché costano così tanto? Il motivo è una combinazione di fattori: tecnologia interna, materiali di alta precisione, presenza di chip di sicurezza, controllo di qualità e protezione dei brevetti. Alcuni toner includono poi parti meccaniche che si usurano, perciò sostituirli vuol dire rinnovare una parte della stampante stessa. A questo si aggiunge una strategia commerciale ben nota (la cosiddetta “razor and blades model") : molti produttori vendono stampanti a prezzi accessibili, ma recuperano profitto sulla vendita dei consumabili, come appunto il toner.
Negli ultimi anni, il settore toner ha visto innovazioni interessanti, come i programmi di ritiro e riciclo ("return program"), che prevede la restituzione per lo smaltimento o il riciclo, con stabilimenti virtuosi che possono anche essere carbon neutral, cioè che non producono emissioni nette di CO₂ nel processo. Anche i materiali stanno diventando più sostenibili: plastica riciclata, componenti smontabili, minor uso di sostanze non recuperabili.