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42 Milioni per la telemedicina: più cure a domicilio e meno attese

 
42 Milioni per la telemedicina: più cure a domicilio e meno attese

La Regione Toscana investe oltre 42 milioni di euro per sviluppare la telemedicina entro il 2026. Cresce la cura di prossimità e il coinvolgimento del territorio

La Regione Toscana ha stanziato oltre 42 milioni di euro tra fondi PNRR, risorse regionali e investimenti aziendali per lo sviluppo delle tecnologie di telemedicina entro il 2026. Solo nel triennio 2023–2025 sono previsti 18 milioni per infrastrutture digitali sanitarie, 12 milioni per dispositivi domiciliari e piattaforme interoperabili, e circa 7 milioni destinati alla formazione di personale sanitario e tecnico.

Le aziende sanitarie toscane hanno già introdotto piattaforme stabili di televisita e telemonitoraggio

Sono attive oggi prestazioni a distanza in psichiatria, cardiologia, diabetologia, dermatologia, neurologia, pneumologia, oncologia, reumatologia. L’architettura della nuova telemedicina toscana si basa su una regia regionale, ma si costruisce dal basso, sul territorio. I medici di famiglia sono attori chiave: ricevono strumenti, accesso a consulti specialistici digitali, formazione. Le Case di Comunità e gli ospedali di prossimità diventano snodi integrati. I pazienti non sono solo “utenti”, ma protagonisti informati: grazie ai sistemi di telemonitoraggio domiciliare e alle nuove app regionali, possono misurare i parametri vitali da casa, caricarli su piattaforme sicure, confrontarsi con il proprio medico e ottenere indicazioni rapide. Nel 2024, oltre 15.000 prestazioni telemediche sono state erogate nella sola Ausl Toscana Sud Est, con un incremento del 35% rispetto all’anno precedente. Il dato è in crescita anche nella Usl Toscana Centro e Nord Ovest, dove il teleconsulto tra strutture ospedaliere ha ridotto i tempi di attesa per valutazioni specialistiche complesse. 

L’incontro “Telemedicina: la cura a casa”

Un raffronto con altre regioni mostra che la Toscana si colloca tra le aree più avanzate del Paese, assieme a Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. La Lombardia ha puntato molto sulla standardizzazione tecnologica (con il progetto ARIA), l’Emilia-Romagna sull’integrazione tra medicina di iniziativa e piattaforme domiciliari, mentre la Toscana si distingue per il forte coinvolgimento del medico di base e per l’approccio comunitario, diffuso anche nei piccoli comuni. Le Marche, il Piemonte e la Campania hanno avviato progetti importanti, ma con una diffusione ancora parziale o sperimentale. La Sardegna, invece, è tra le prime ad aver avviato il telemonitoraggio sistematico di pazienti fragili nelle zone interne, in modo simile alla Toscana.

Il 13 giugno, dalle ore 9:30 alle 13:00, l’Aula Magna dell’Università per Stranieri di Siena ospiterà l’incontro “Telemedicina: la cura a casa”, promosso dalla Regione Toscana.

Redazione