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Terremoto: la scienza accelera sulle tecniche di previsione sismica

 
Terremoto: la scienza accelera sulle tecniche di previsione sismica
Redazione

Dallo studio Stanford-ETH Zurich ai modelli di Intelligenza Artificiale: le nuove frontiere per anticipare le scosse

Il 31 agosto 2025, un terremoto di magnitudo 6.0 ha devastato l’Afghanistan orientale, causando oltre 2.200 morti, più di 3.600 feriti e riducendo in macerie oltre 5.400 abitazioni. Una tragedia che ha riportato drammaticamente l’attenzione sulla necessità di strumenti più avanzati per prevedere i terremoti, soprattutto in aree ad alta instabilità geologica come quella afghana.

La nuova tecnica “stress-sensitive transform”

Negli ultimi mesi la ricerca ha fatto importanti progressi. Un team internazionale guidato dalle università di Stanford ed ETH Zurich ha sviluppato una metodologia innovativa chiamata “trasformazione sensibile allo stress” (stress-sensitive transform).

Questa tecnica analizza il rumore sismico ambientale, ossia le micro-vibrazioni che percorrono costantemente la crosta terrestre, per individuare segnali anomali che possono anticipare un sisma. Applicata a sette grandi eventi sismici in diverse aree del mondo – dal Giappone alla Turchia fino alla California – ha mostrato variazioni significative anche giorni prima della scossa principale.

Un anticipo di 24-48 ore potrebbe rivelarsi determinante: consentirebbe evacuazioni mirate, la messa in sicurezza delle infrastrutture e l’attivazione immediata delle squadre di emergenza, salvando potenzialmente migliaia di vite.

EPBench e l’Intelligenza Artificiale

Parallelamente, un altro gruppo di ricercatori ha realizzato EPBench, un archivio digitale che raccoglie oltre 900.000 registrazioni sismiche provenienti da tutto il mondo.

Questo vasto dataset è stato utilizzato per addestrare modelli di Intelligenza Artificiale, capaci di individuare pattern ricorrenti nei segnali sismici che potrebbero indicare l’avvicinarsi di un evento importante. I sistemi basati su IA riescono ad analizzare enormi quantità di dati in tempi rapidissimi, classificando le sequenze sismiche e stimando la probabilità che una serie di foreshocks (scosse minori) evolva in un terremoto maggiore.

Pur non trattandosi ancora di una previsione precisa, la tecnologia sta rendendo possibile una valutazione probabilistica sempre più affidabile, un passo avanti decisivo rispetto ai metodi tradizionali.

Un futuro tra scienza e prevenzione

La comunità scientifica è concorde: la previsione esatta dei terremoti resta fuori portata, ma la combinazione di nuovi algoritmi, intelligenza artificiale e archivi globali di dati sismici apre scenari inediti. Anche un piccolo anticipo nella rilevazione del rischio può fare la differenza tra catastrofe e prevenzione.

In un mondo sempre più vulnerabile agli eventi estremi, la tecnologia diventa così alleata della resilienza. E la tragedia afghana dimostra, una volta di più, quanto sia urgente trasformare la ricerca in strumenti operativi per proteggere vite e comunità.