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Dal 2002 al 2022 45.066 pazienti in lista d’attesa per trapianto di rene

 
Dal 2002 al 2022 45.066 pazienti in lista d’attesa per trapianto di rene

Il Centro nazionale trapianti ha pubblicato la nuova edizione della valutazione di qualità dell’attività di trapianto di rene in Italia nel periodo 2002-2022

Attraverso l’analisi condotta dal Sistema informativo e di elaborazione dati del CNT, il rapporto fornisce un quadro dell’attività dei 38 centri di trapianto di rene attivi nel nostro Paese e del percorso assistenziale dei pazienti. Dall’iscrizione in lista d’attesa per ricevere l’organo alla probabilità di essere trapiantato e ai risultati del trapianto, fino alla fase post-trapianto e di follow-up.

Tre i focus sui quali è incentrato il rapporto, l’attività dei centri nella fase di iscrizione in lista d’attesa dei pazienti (sezione I), l’attività di trapianto (sezione II) e la valutazione degli esiti nei pazienti seguiti nel follow-up post-trapianto (sezione III). Sono inoltre presenti due approfondimenti: uno sui trapianti da donatore vivente e un altro sui trapianti in età pediatrica. Le analisi prendono in considerazione sia complessivamente l’intero periodo 2002-2022, sia in particolare il più recente quinquennio 2018-2022.

45.066 pazienti dal 2002, prevalentemente affetti da nefropatia

Dal 2002 al 2022 sono stati inseriti in lista d’attesa per trapianto di rene 45.066 pazienti. Il 64% degli iscritti in lista è uomo, il 36% donna, mentre i pazienti pediatrici sono il 3,4%. Per quanto riguarda le diagnosi al momento dell’iscrizione, quella prevalente è la nefropatia glomerulare (39% dei casi), seguita dalle nefropatie ereditarie (20%).

Il 50% dei pazienti iscritti in lista viene trapiantato entro i primi 2 anni

Nel ventennio osservato sono stati effettuati 34.484 trapianti da donatore deceduto e 4.599 da donatore vivente. La sopravvivenza dei pazienti trapiantati di rene raggiunge il 97,3% a un anno dal trapianto e il 91,5% a 5 anni, mentre quella a 10 anni è pari all’80,7%. In generale, tutti i centri trapianto italiani mostrano risultati omogenei rispetto alla media nazionale.

Positivi i dati sulla riabilitazione post-trapianto: il 92,5% dei pazienti trapiantati lavora o è in condizione di farlo, mentre solo il 3% non riesce a tornare in attività a causa delle condizioni di salute.

I donatori sono per il 62.6% consanguinei

I 4.599 trapianti da donatore vivente sono eseguiti in 35 dei 38 centri di trapianto italiani. I donatori sono per il 62.6% consanguinei: le madri donatrici rappresentano il 29.1%, i padri il 12.5%, fratelli e sorelle il 17,9%. Nel 33,2% dei casi invece a donare il rene sono mogli, mariti o compagni. Nei trapianti da vivente i dati sugli esiti sono migliori rispetto agli interventi da donatore deceduto: la sopravvivenza a 1 anno dei pazienti adulti è pari al 98.7%, quella a 5 anni è al 96,8%.

Annachiara Albanese