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Perché è importante salvare la memoria audiovisiva

 
Perché è importante salvare la memoria audiovisiva
Redazione

Il 27 ottobre si celebra la Giornata mondiale del patrimonio audiovisivo, istituita dall’UNESCO nel 2005 per ricordare quanto siano importanti - ma anche fragili - i documenti sonori e visivi che raccontano la nostra storia. Questa data è stata scelta perché ricorda la Raccomandazione sulla salvaguardia delle immagini in movimento approvata dall’UNESCO nel 1980.

Perché è importante salvare la memoria audiovisiva

L’obiettivo della giornata è aumentare la consapevolezza sull’urgenza di proteggere film, registrazioni audio, programmi radio e TV, che rischiano di andare persi se non vengono conservati nel modo giusto.

Questi documenti fanno parte della nostra memoria collettiva. Ci aiutano a capire il passato, a conoscere culture diverse ed a conservare le testimonianze di persone ed eventi che hanno segnato la storia. Ogni anno, in occasione del 27 ottobre, archivi, musei, biblioteche, istituzioni culturali e media organizzano eventi per far conoscere questo patrimonio e sensibilizzare sul suo valore.

Molti materiali audiovisivi sono conservati su supporti che invecchiano in fretta. Le pellicole si danneggiano, i nastri magnetici perdono qualità, i formati diventano obsoleti. Per esempio, si stima che molte registrazioni su nastro potrebbero diventare illeggibili entro il 2025, se non digitalizzate in tempo. Per questo motivo è urgente agire: serve trasferire i contenuti su supporti digitali moderni, garantendo anche la qualità e l’accesso nel tempo.

Il tema scelto da UNESCO in una recente edizione, La tua finestra sul mondo, fa capire bene il senso della giornata. Grazie ai materiali audiovisivi possiamo vedere immagini e ascoltare voci che altrimenti andrebbero perdute. Sono strumenti potenti per educare, informare, emozionare. Non si tratta solo di salvare vecchi film o documentari, ma anche di renderli disponibili a studenti, ricercatori e cittadini.

Nel 2025 la giornata festeggerà vent’anni e sarà celebrata con eventi in tutto il mondo. Tra questi, una cerimonia speciale a Parigi nella sede UNESCO e proiezioni organizzate da archivi e cineteche internazionali. Anche in Italia si organizzano attività: ad esempio, la Fondazione Fossoli ha presentato un progetto di digitalizzazione di ottanta ore di testimonianze raccolte in video, poi trasformate in un documentario dal titolo Crocevia Fossoli.

Il rischio più grande è l’indifferenza. Senza investimenti, formazione tecnica e attenzione pubblica, il patrimonio audiovisivo rischia di sparire. Proteggerlo significa salvare voci, volti, eventi, storie. Significa anche costruire un ponte tra passato, presente e futuro. Tutti possiamo contribuire: conoscendo, condividendo e sostenendo il valore della memoria audiovisiva.