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Virus respiratori, allerta al Bambino Gesù: attesi oltre 10.000 accessi al Pronto Soccorso

 
Virus respiratori, allerta al Bambino Gesù: attesi oltre 10.000 accessi al Pronto Soccorso
Redazione

In arrivo una stagione influenzale intensa: più di 5 milioni di minori colpiti da sindromi respiratorie. Ricoveri gravi dimezzati grazie ai nuovi anticorpi monoclonali. Gli esperti: “Vaccini, igiene e buon senso restano le migliori armi di prevenzione”.

Virus respiratori in aumento, la stagione 2025-26 si preannuncia intensa

È iniziata in anticipo la stagione dei virus respiratori al Bambino Gesù di Roma, dove si prevedono oltre 10.000 accessi al Pronto Soccorso pediatrico nei prossimi mesi.
I primi casi sono comparsi con circa due settimane di anticipo rispetto allo scorso anno, quando i ricoveri avevano raggiunto quota 10.831. Le previsioni parlano di una stagione particolarmente intensa, in linea con quanto osservato in Australia, dove i virus A/H3N2 e B/Victoria sono risultati prevalenti.

Le malattie respiratorie stagionali, causate da rhinovirus, coronavirus, virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus, enterovirus e virus respiratorio sinciziale (RSV), colpiscono ogni anno milioni di bambini, dal semplice raffreddore fino alla bronchiolite.
Lo scorso anno, oltre 16 milioni di italiani sono stati contagiati da influenza o sindromi parainfluenzali, e un terzo erano minori.

Anche quest’anno i virus respiratori circoleranno con forza, spiega Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale, malattie infettive e DEAI II livello dell’Ospedale Bambino Gesù. È fondamentale mantenere alta l’attenzione: evitare ambienti affollati per i lattanti, rispettare le norme igieniche e vaccinare i bambini contro l’influenza. Le epidemie respiratorie possono determinare picchi di accessi ospedalieri, ma non sempre si tratta di emergenze, purché la situazione venga gestita con tempestività e buon senso”.

Ricoveri dimezzati grazie alla prevenzione

I dati del Bambino Gesù confermano un risultato positivo: nella stagione 2024-25 i ricoveri in terapia intensiva per infezioni respiratorie acute si sono dimezzati rispetto all’anno precedente, grazie all’avvio dell’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale, che causa la bronchiolite nei neonati e nei lattanti.

Durante la scorsa stagione, sono stati 1.378 i ricoveri per infezioni respiratorie, 49 dei quali in terapia intensiva, contro i 98 della stagione 2023-24.
Una riduzione significativa, attribuita in gran parte alla campagna di somministrazione di anticorpi monoclonali contro l’RSV, che ha protetto i più piccoli dalle forme gravi della malattia.

Vaccini, anticorpi e igiene: la prevenzione resta la chiave

Gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù ribadiscono che la vaccinazione resta l’arma più efficace contro le infezioni respiratorie.
Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per tutti i bambini dai 6 mesi ai 7 anni, per chi presenta patologie croniche, per le donne in gravidanza, per le persone sopra i 60 anni e per il personale sanitario.

È inoltre in corso la campagna vaccinale contro il Covid-19, estesa a tutte le fasce d’età, e sono disponibili anticorpi monoclonali specifici contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), indicati per i lattanti e i bambini fragili.
Un nuovo vaccino destinato alle donne in gravidanza aiuta a proteggere i neonati dalla bronchiolite fin dai primi giorni di vita.

“In una stagione respiratoria che si preannuncia impegnativa, sottolinea la dottoressa Marta Ciofi degli Atti, responsabile dell’UOC di Epidemiologia, percorsi clinici e rischio clinico, è fondamentale potenziare ogni strumento di protezione. Vaccino antinfluenzale, contro il Covid-19 e anticorpi monoclonali contro l’RSV sono armi complementari, capaci di ridurre incidenza, complicanze e accessi ospedalieri”.

Sintomi comuni e quando rivolgersi al pediatra

Raffreddore, tosse, febbre, dolori muscolari e mal di gola sono i disturbi stagionali più frequenti e, nella maggior parte dei casi, si risolvono spontaneamente in pochi giorni.
Gli esperti ricordano che:

  • Il paracetamolo è il farmaco di elezione per ridurre la febbre e i dolori.

  • Gli antibiotici non vanno usati se non su indicazione medica, poiché le infezioni virali non richiedono antibiotici.

  • I lavaggi nasali con soluzione fisiologica sono fondamentali per liberare le vie respiratorie dei bambini, soprattutto prima di poppate e sonno.

  • L’idratazione è essenziale: il bambino deve bere spesso acqua o soluzioni reidratanti.

  • Il riposo a casa aiuta a guarire e a ridurre la diffusione dei virus.

La febbre, sottolineano i pediatri, non è di per sé un’emergenza, ma un segnale di reazione dell’organismo. Diventa preoccupante solo se accompagnata da difficoltà respiratorie, sonnolenza eccessiva, dolore intenso o peggioramento del quadro generale.
In questi casi, è importante contattare subito il pediatra o il Pronto Soccorso, specialmente per neonati, prematuri o bambini con patologie croniche come cardiopatie, fibrosi cistica o immunodeficienze.

“La prevenzione resta il cardine – conclude il dottor Sebastian Cristaldi, responsabile dell’Unità DEA II livello –. I genitori devono valutare le condizioni complessive del bambino, evitare l’uso di farmaci fai-da-te e rivolgersi al pediatra per una valutazione clinica. È il modo migliore per garantire cure sicure e appropriate”.