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Trump incontra MBS: gli enormi interessi della famiglia del presidente in Arabia Saudita

 
Trump incontra MBS: gli enormi interessi della famiglia del presidente in Arabia Saudita
Redazione

Le immagini che hanno raffigurato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, colloquiare amabilmente nello Studio Ovale, in favore di telecamere, hanno rappresentato il momento ufficiale della attesissima visita di MBS, arrivato in America preceduto dalla promessa di immensi investimenti.

Trump incontra MBS: gli enormi interessi della famiglia del presidente in Arabia Saudita

Immagini appena sporcate dalle domande di qualche ''impertinente'' giornalista che ha fatto cenno al sequestro e all'uccisione di un oppositore al Regno saudita, Jamal Khashoggi, nel 2018, fatto sparire mentre si trovava nell'ambasciata saudita di Istanbul.

La visita di MBS ha comunque riportato all'attenzione dei media americani non tanto la situazione politica del Medio Oriente, quando gli immensi affari personali della famiglia Trump nel Regno.
La Trump Organization - braccio finanziario e operativo della famiglia presidenziale - ha diversi progetti attivi in Arabia Saudita, tra cui le Trump Towers di Jeddah e Riyadh.

E, quando mancavano poche all'arrivo del principe ereditario negli Stati Uniti, la Trump Organization ha annunciato l'intenzione di avviare un nuovo progetto con i suoi partner di sviluppo legati all'Arabia Saudita, Dar Global, alle Maldive, la cui apertura è prevista per il 2028.

Secondo un comunicato stampa diffuso lunedì mattina, la Trump Organization e Dar Global hanno affermato che il Trump International Hotel Maldives, con le sue 80 ville sulla spiaggia, sarà il primo progetto di sviluppo alberghiero "tokenizzato" al mondo, il che significa che consentirà agli investitori di utilizzare valute digitali per finanziare le proprie posizioni.

Non è cosa segreta - ne ha parlato un comunicato della Camera - che le aziende di Trump hanno ricevuto milioni da entità straniere durante la sua presidenza.
"Questa collaborazione pionieristica non solo porta il marchio Trump in una delle destinazioni più esclusive al mondo, ma introduce anche un'innovazione finanziaria senza precedenti, che per la prima volta tokenizza lo sviluppo di un progetto di ospitalità di lusso", si legge nel comunicato.

Il mese scorso, la Trump Organization ha annunciato anche il progetto di costruire una Trump Plaza in Arabia Saudita, dotata di "una vivace spina dorsale verde ispirata a Central Park che porta la vivacità in stile Manhattan nel cuore di Jeddah".
I materiali promozionali di queste redditizie iniziative sono caratterizzati da imponenti e scintillanti strutture in vetro con il nome Trump e da immagini sgranate in bianco e nero del giovane Trump stesso.

Trump ha anche mediato i rapporti con la LIV Golf, la lega di golf sostenuta dall'Arabia Saudita e lanciata per competere con la PGA, l'associazione professionistica dei golfisti.
I suoi campi da golf statunitensi hanno ospitato diversi tornei LIV e, all'inizio di quest'anno, Trump ha partecipato a una cena organizzata dalla LIV Golf nella sua proprietà di Doral a Miami.

La visita del principe ereditario ha quindi rappresentato solo l' ultimo intreccio tra gli affari esteri americani e il patrimonio personale del presidente. La Trump Organization ha anche mediato accordi di licenza in diversi stati del Golfo, tra cui Oman, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, con un complesso residenziale la cui apertura è prevista per il 2026 e che comprende quella che è stata pubblicizzata come la più grande piscina all'aperto del mondo.

Lo sviluppatore di questi progetti, Dar Global, la filiale internazionale quotata a Londra di Dar Al Arkan, è una grande azienda saudita che, a quanto si dice, mantiene stretti legami con la famiglia reale saudita.
Secondo le dichiarazioni finanziarie, l'anno scorso Dar ha versato nelle casse della Trump Organization più di 20 milioni di dollari in diritti di licenza, tra cui oltre 15 milioni di dollari in una società con sede nel Delaware chiamata DT Marks KSA, acronimo di Regno dell'Arabia Saudita.

Gli uffici di Dar negli Stati Uniti sono elencati al 19° piano del 725 Fifth Avenue a New York, noto anche come Trump Tower.
L'importanza che la famiglia del presidente annette ai legami con il Regno è confermata anche dalla parole di Eric Trump che, in occasione dell'evento di inaugurazione della Trump Tower a Jeddah, ha affermato che i progetti in Arabia Saudita e nel Golfo continueranno ad attrarre la Trump Organization, citando la mentalità "edificante" della regione.

E, tanto per fare capire meglio quello che intendeva dire, Eric Trump ha detto chiaramente che ''questa mentalità tornerà in America, credetemi, nei prossimi quattro anni sotto la guida di mio padre. Ti fa venire voglia di venire qui e fare qualcosa di veramente grande, e in un certo senso ti fa venire voglia di dire 'no' ad altri Paesi in cui è semplicemente impossibile destreggiarsi nel sistema politico: sono semplicemente troppo macchinosi".

Ma, per la Casa Bianca, non è affatto vero che le iniziative imprenditoriali della famiglia Trump presentino un conflitto di interessi.
A maggio, la portavoce Karoline Leavitt ha definito "francamente ridicolo che qualcuno in questa stanza possa anche solo insinuare che il presidente Trump stia facendo qualcosa per il proprio tornaconto".