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Basilicata 2025, tra rallentamento industriale e resilienza economica. Il nuovo report della Banca d’Italia

 
Basilicata 2025, tra rallentamento industriale e resilienza economica. Il nuovo report della Banca d’Italia

Il Rapporto 2025 della Banca d’Italia sull’economia lucana fotografa un anno di stagnazione economica, flessione industriale e lenta ripresa del potere d’acquisto. In crescita investimenti PNRR, start-up innovative e export alimentare.

L’economia della Basilicata chiude il 2024 all’insegna della stabilità negativa: secondo il nuovo Rapporto della Banca d’Italia, presentato nella collana Economie Regionali, l’attività economica regionale si è ridotta dello 0,2%, in controtendenza rispetto al resto del Mezzogiorno (+0,9%) e al dato nazionale (+0,7%). A pesare è stato soprattutto il drastico calo della produzione del polo Stellantis di Melfi e il conseguente crollo dell’export di mezzi di trasporto.

Il peso del distretto auto e la sfida dell’innovazione

La produzione dello stabilimento automobilistico di Melfi ha registrato un crollo del 63,5% nel 2024. Un dato che ha avuto ricadute occupazionali significative, affrontate tramite incentivi all’uscita volontaria. Le prospettive di ripresa sono legate al lancio di nuovi modelli elettrici e ibridi, ma restano incerte in un contesto normativo ancora in evoluzione. Soffre anche il comparto manifatturiero in generale, mentre la produzione petrolifera (in crescita del 5%) ha parzialmente bilanciato il calo del gas naturale. Gli investimenti industriali restano fiacchi, frenati da bassa domanda e conoscenza ancora limitata degli incentivi legati a Transizione 5.0.

PNRR e costruzioni. Le leve pubbliche spingono i Comuni

Segnali più incoraggianti arrivano dal comparto edilizio, dove prosegue l’espansione delle opere pubbliche finanziate dal PNRR. Le risorse pro capite assegnate alla Basilicata sono significativamente superiori alla media nazionale. Tuttavia, solo metà degli interventi aggiudicati risulta effettivamente avviata o conclusa.

Famiglie e consumi: crescita lenta ma stabile

Il reddito nominale delle famiglie lucane è cresciuto, ma meno intensamente rispetto agli anni precedenti. A fronte di una discesa dell’inflazione, si segnala un parziale recupero del potere d’acquisto, che però si traduce solo in un modesto aumento dei consumi. Bene il comparto mutui e credito al consumo, con una ripresa dei finanziamenti grazie alla discesa dei tassi d’interesse.

Start-up e università: innovazione a piccoli passi

In aumento le start-up innovative, che in Basilicata raggiungono 5,3 ogni 10mila abitanti (sopra la media del Mezzogiorno). Il 45% opera nell’ICT, il 27% nelle professioni tecniche. Tuttavia, l’impiego di tecnologie come robotica e intelligenza artificiale è ancora marginale. L’Università della Basilicata si distingue per l’offerta scientifica (70,5% dei corsi) e per un buon tasso di imprenditorialità accademica, ma soffre un’elevata emigrazione studentesca.

Turismo, export e agricoltura tra luci e ombre

Il turismo internazionale cresce (+11,5% le presenze straniere), compensando il calo dei visitatori italiani. L’export totale subisce un duro colpo (-42,4%), imputabile quasi esclusivamente al crollo delle vendite di mezzi di trasporto. Positivi, invece, gli andamenti per alimentare e plastica.

L’agricoltura è tra i settori più penalizzati: la siccità record del 2024 ha fatto crollare la produzione cerealicola fino al -70% in alcune aree. In calo anche il tasso di utilizzo degli invasi regionali, con ripercussioni sulla tenuta idrica di diversi comuni.

Redazione