• La piattaforma di wealth planning
  • Non è solo un pacco, è la soluzione giusta
  • banner italpress 720x90

Confcommercio, Sangalli: “L’Italia deve credere nella sua economia. Serve più fiducia"

 
Confcommercio, Sangalli: “L’Italia deve credere nella sua economia. Serve più fiducia'

Confcommercio compie 80 anni: una storia legata alla libertà e all’impresa. Dall’Assemblea 2025 della Confederazione emerge un manifesto per la crescita inclusiva e sostenibile del terziario italiano

Un discorso denso di visione, radici e futuro quello pronunciato oggi da Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, in occasione dell’Assemblea pubblica della Confederazione, celebrata all’Auditorium Conciliazione di Roma. Un’edizione speciale: ricorrono infatti gli 80 anni dalla nascita dell’organizzazione, simbolicamente legata alla liberazione dell’Italia e al “respiro di libertà” che, nel dopoguerra, diede slancio alla ripresa imprenditoriale del Paese. Con lo slogan “Ricordare il futuro”, Sangalli ha delineato le tre parole chiave della nuova fase che attende il terziario italiano: continuità, equilibrio, cambiamento. E lo ha fatto intrecciando le sfide globali con le criticità strutturali del Paese, chiedendo scelte forti a Bruxelles e riforme incisive a Roma.

Crisi geopolitiche, dazi e de-globalizzazione: “Un mondo chiuso è un mondo più povero”

Nel suo intervento, Sangalli ha denunciato la pericolosa china di un’economia mondiale che, dal 2020, si è fatta più instabile: tra guerre, ritorno dei dazi e tensioni globali, il rischio è la perdita della fiducia reciproca e l’erosione dei benefici della globalizzazione. “Un mondo con più dazi – ha detto – è un mondo peggiore. Senza fiducia, si apre una de-globalizzazione costosa per tutti”. In questo quadro, l’Europa deve “ricucire” gli strappi con scelte comuni su energia, AI, finanza e difesa. L’Italia, ha riconosciuto, ha le risorse per essere protagonista, anche grazie alla leadership di governo, ma resta fragile il posizionamento delle PMI italiane in un contesto di incertezza e volatilità.

L’economia italiana tra crescita debole e fiducia in calo: “Liberare le energie del lavoro”

Confcommercio prevede per l’Italia una crescita dello 0,8% nel 2025, “con rischi di revisione al ribasso”. Il problema? La debolezza dei consumi interni e una perdita di fiducia: secondo una ricerca condotta con il Censis, la fiducia delle famiglie italiane è crollata di 15 punti in due anni. “Sono i giovani ad avere meno fiducia, ed è questo il pericolo più grande”, ha avvertito Sangalli. La proposta è chiara: liberare le energie del lavoro, puntare su pluralismo imprenditoriale e produttività, sostenere contratti rappresentativi e politiche per giovani e donne. “Non possiamo permetterci – ha ribadito – di lasciare in panchina la parte più innovativa della nostra forza lavoro”.

Il presidente Sangalli ha voluto rivendicare con forza il ruolo del settore dei servizi: negli ultimi 30 anni, è stato il terziario di mercato a creare 3,8 milioni di nuovi posti di lavoro, trainando l’occupazione. E oggi, con l’inflazione sotto controllo e il numero record di occupati (oltre 24 milioni nel primo trimestre), è proprio questo comparto a meritare politiche su misura: da “Impresa 4.0” a “Transizione 5.0”, tutto deve essere pensato per le esigenze delle PMI del commercio, turismo e servizi.

Fisco, credito e Mezzogiorno: “La crescita parte da qui”

Tra le proposte centrali: riduzione delle tasse per chi crea occupazione, strutturalità dei benefici IRPEF/IRES per chi investe, superamento dell’IRAP. Ma anche maggiore accesso al credito per le piccole imprese, coinvolgendo i consorzi fidi e riformando le garanzie pubbliche. Particolare attenzione al Sud, dove le risorse del PNRR rappresentano un’occasione “irripetibile” per rilanciare competitività, legalità e occupazione. “Mai come oggi – ha detto – serve spendere presto e bene”.

Turismo, cultura e città: “Il mondo chiede Italia, servono regole e visione”

Nel 2024 il turismo ha raggiunto livelli record, con +20% di presenze straniere rispetto al 2019. Tuttavia, i primi mesi del 2025 mostrano segnali di rallentamento. Serve dunque più qualità nei servizi e meno concorrenza sleale come quella derivante dagli affitti brevi – per tutelare le imprese e la vivibilità urbana. E proprio contro la “desertificazione commerciale”, Confcommercio propone un’agenda urbana nazionale che supporti le attività di prossimità e restituisca vitalità economica ai territori.

Un sogno lungo 80 anni: “Confcommercio è storia e futuro del Paese”

La relazione si è chiusa con un messaggio identitario potente: “Confcommercio è storica perché siamo fatti di storie che, insieme, fanno la storia”. Un modello di rappresentanza che ha plasmato il tessuto sociale ed economico italiano, e che intende continuare a farlo.

Viva la Confcommercio, viva l’Italia”, ha concluso Sangalli, aprendo di fatto il cammino verso i prossimi 80 anni della Confederazione: un percorso che punta a unire fiducia e riforme, innovazione e comunità.

Redazione