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Vaccinazioni infantili in crisi: in vent’anni nessun progresso contro morbillo, polio e TBC

 
Vaccinazioni infantili in crisi: in vent’anni nessun progresso contro morbillo, polio e TBC

Uno studio globale lancia l’allarme: aumentano i bambini non vaccinati, anche nei Paesi ricchi. L’eredità del Covid, i tagli ai fondi e la disinformazione minacciano decenni di prevenzione

Un nuovo studio internazionale ha lanciato un grave allarme sulla vaccinazione infantile: negli ultimi vent’anni non ci sono stati progressi significativi nella protezione contro malattie letali come morbillo, tubercolosi e poliomielite. Anzi, in molti Paesi del mondo si è registrato addirittura un regresso nei tassi di copertura vaccinale. A denunciarlo è una ricerca pubblicata su Lancet, coordinata dal dott. Jonathan Mosser dell’Institute for Health Metrics and Evaluation presso l’Università di Washington.

A peggiorare il quadro già critico è stata la pandemia di Covid-19, che ha interrotto i programmi vaccinali di routine in numerosi Paesi, soprattutto durante i periodi di lockdown, lasciando milioni di bambini scoperti e vulnerabili.

Un mondo diviso tra vaccinati e non vaccinati

Nel 2023, circa 16 milioni di bambini nel mondo non avevano ricevuto alcuna vaccinazione infantile, con la maggior parte dei casi concentrati in Africa subsahariana e Asia meridionale. Tuttavia, secondo i dati, il fenomeno interessa anche i Paesi ad alto reddito, inclusi Europa e Stati Uniti, dove sono calati i tassi di copertura vaccinale per malattie che si ritenevano ormai sotto controllo.

“Le vaccinazioni infantili di routine sono tra gli interventi di sanità pubblica più efficaci ed economici – ha affermato Mosser – ma oggi vengono ostacolate da disuguaglianze persistenti, disinformazione e titubanza vaccinale.”

Una "tempesta perfetta" tra tagli, pandemia e fake news

Lo studio evidenzia come i tagli ai fondi per gli aiuti sanitari internazionali, uniti alla crescente sfiducia nei vaccini, stiano generando una vera e propria “tempesta perfetta”. Sebbene non esplicitamente citata, la politica sanitaria degli Stati Uniti durante l’amministrazione Trump, che ha ridotto i fondi alle agenzie sanitarie federali, viene indicata come un esempio emblematico.

Eppure, il programma globale di vaccinazione infantile, avviato nel 1974, ha permesso di salvare oltre 150 milioni di vite in tutto il mondo, vaccinando più di 4 miliardi di bambini. Dal 1974 al 2023, la copertura vaccinale è raddoppiata. Ma il ritmo di crescita si è bloccato dal 2010, e in quasi 100 Paesi le vaccinazioni contro il morbillo sono diminuiti, con il conseguente ritorno della malattia.

La raccomandazione degli scienziati: rafforzare i sistemi sanitari

Il rapporto invita tutti i governi a rafforzare i sistemi sanitari primari, contrastare la disinformazione e ridurre le disuguaglianze nell’accesso ai vaccini. La priorità, spiegano i ricercatori, è garantire copertura vaccinale universale e ripristinare la fiducia dei genitori nei programmi di immunizzazione.

Un trend da invertire per non perdere decenni di progresso

Il rischio, secondo gli esperti, è di vanificare decenni di progresso nella lotta contro le malattie prevenibili. Malattie che, in assenza di vaccinazioni, possono tornare a colpire duramente soprattutto i bambini nei contesti più fragili. La comunità internazionale, sottolinea lo studio, deve agire subito e con decisione per non perdere una delle conquiste più importanti della sanità pubblica globale.

Redazione