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Il Democracy Day incentrato sull’Intelligenza Artificiale

 
Il Democracy Day incentrato sull’Intelligenza Artificiale
Redazione

Il 15 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Democrazia, conosciuta anche come Democracy Day. Questo evento è stato istituito dalle Nazioni Unite per invitare tutti i Paesi e i cittadini del mondo a riflettere sullo stato della democrazia e sulla sua importanza. Quest’anno, il tema scelto è l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla democrazia.

Il Democracy Day incentrato sull’Intelligenza Artificiale

Secondo le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, l’intelligenza artificiale rappresenta sia un’opportunità che un pericolo: può migliorare la partecipazione pubblica, rendere i governi più trasparenti e aiutare a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ma allo stesso tempo può minare la fiducia nei processi democratici se viene usata senza regole chiare e condivise.

Guterres ha dichiarato che l’IA può essere uno strumento utile per rafforzare la democrazia. Per esempio, può facilitare l’accesso alle informazioni, rendere i processi decisionali più trasparenti, aiutare i cittadini a far sentire la propria voce e a monitorare l’operato dei leader politici. Tuttavia, ci sono anche diversi rischi concreti.

Tra questi, il più grave è la diffusione di notizie false, conosciute come fake news, e contenuti manipolati come i deepfake, cioè video o audio falsificati in modo credibile grazie a tecnologie avanzate. Questi contenuti possono confondere le persone e influenzare negativamente l’opinione pubblica, soprattutto durante le elezioni. Un altro rischio è l’uso della sorveglianza tramite IA per controllare cittadini, giornalisti o attivisti, limitando così la libertà di espressione.

Secondo il rapporto del Consiglio Consultivo di Alto Livello sull’Intelligenza Artificiale, istituito dalle Nazioni Unite, è fondamentale definire regole internazionali sull’uso etico e responsabile dell’IA. Questo gruppo ha evidenziato la necessità di evitare che poche grandi aziende private abbiano troppo potere nel controllo delle tecnologie legate all’IA.

Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha affrontato questo tema, organizzando corsi e incontri in diversi Paesi per formare giornalisti e operatori dell’informazione. L’obiettivo è spiegare come riconoscere contenuti generati dall’IA e come contrastare la disinformazione. Inoltre, diverse testate internazionali hanno lanciato iniziative per chiedere che i contenuti giornalistici non vengano utilizzati dalle aziende tecnologiche per “allenare” i sistemi di intelligenza artificiale senza il consenso degli autori.