Dall’impegno scientifico all’attivismo sociale: l’eredità del fondatore dell’ANLAIDS che ha cambiato il volto della prevenzione e della comunicazione sull’HIV in Italia.
Di Sofia Diletta Rodinò
l professor Fernando Aiuti (Urbino, 8 giugno 1935 – Roma, 9 gennaio 2019) è stato un immunologo di fama internazionale, docente emerito all’Università La Sapienza e fondatore della ANLAIDS – Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS. Con una carriera scientifica che ha spaziato dall’immunologia clinica allo studio dell’HIV-1 e dei tumori correlati, è stato anche una figura simbolo della lotta alle discriminazioni verso le persone sieropositive.
Il bacio di Cagliari: un gesto che fece il giro del mondo
Il 2 dicembre 1991, durante un congresso a Cagliari, in risposta ai pregiudizi secondo cui l’AIDS si trasmettesse con la saliva, Aiuti compì un gesto simbolico destinato a entrare nella storia: baciò in diretta televisiva Rosaria Iardino, giovane donna sieropositiva.
Quella foto divenne un’icona della comunicazione scientifica in Italia: un’immagine potente e umana che contribuì a sradicare paure e fake news sul contagio dell’HIV.
Ricerca, prevenzione e riflessioni cliniche
Negli anni ’80 e ’90, Aiuti fu tra i pionieri della ricerca sull’HIV-1 in Italia, contribuendo allo studio della patogenesi del virus e allo sviluppo dei primi trial vaccinali.
Nel 1987 promosse la creazione del Centro Operativo AIDS presso l’Istituto Superiore di Sanità, con l’obiettivo di rafforzare il monitoraggio epidemiologico e favorire l’innovazione scientifica nel contrasto all’HIV e alle infezioni sessualmente trasmissibili (ITS).
Impegno scientifico e sociale
Il contributo di Aiuti andò ben oltre la ricerca. Con ANLAIDS, fu protagonista di numerose campagne contro lo stigma sociale legato all’HIV/AIDS, promuovendo educazione alla prevenzione – in particolare tra gli adolescenti e le donne in gravidanza – e migliorando l’accesso ai test diagnostici e alle terapie antiretrovirali.
Attività accademica e affermazione internazionale
Aiuti fu docente di Immunologia Clinica fino al 2007 e, nel 2010, venne insignito del titolo di Professore Emerito. Formatosi anche all’estero, presso il prestigioso Karolinska Institutet di Stoccolma, contribuì all’internazionalizzazione della ricerca italiana e al dialogo scientifico con le principali istituzioni accademiche europee.
Eredità e futuro: il testimone a Alessandro Aiuti
L’eredità scientifica di Fernando Aiuti continua attraverso il lavoro del figlio, Alessandro Aiuti, oggi uno dei principali esperti a livello mondiale nella terapia genica.
Attraverso l’uso di vettori lentivirali derivati dall’HIV, Alessandro ha sviluppato cure innovative per immunodeficienze gravi, come ADA-SCID e leucodistrofia metacromatica, trasformando il virus da minaccia in strumento terapeutico.
Il ricordo di un gigante
Il 9 gennaio 2019, Fernando Aiuti si spegne al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato per problemi cardiaci.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nella medicina italiana, ma anche un’eredità morale e culturale profonda: il suo lavoro clinico, la lotta contro i pregiudizi, l’impegno educativo restano punti di riferimento per le nuove generazioni di medici, scienziati e attivisti.
Fernando Aiuti fu un esempio raro di scienziato e cittadino: capace di unire rigore accademico, passione sociale e coraggio civile.
Nel bacio con Rosaria Iardino, Aiuti sintetizzò la propria missione: abbattere paure e restituire dignità e umanità a chi vive con l’HIV.
Oggi, in un’epoca in cui la prevenzione, l’accesso alle cure e la ricerca avanzata sono ancora sfide globali, la sua figura è più attuale che mai.