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La green economy prende forma tra riciclo e innovazione

 
La green economy prende forma tra riciclo e innovazione
Redazione

Presso la Queen’s University di Belfast, un gruppo di ricercatori sta sviluppando nuove soluzioni per rendere l’economia più sostenibile. Il laboratorio coinvolto si chiama QUILL, acronimo di Queen’s University Ionic Liquid Laboratories, ed è specializzato nello studio dei liquidi ionici: sostanze chimiche avanzate che si comportano come solventi, ma sono molto meno dannose per l’ambiente rispetto a quelli tradizionali.

La green economy prende forma tra riciclo e innovazione

Grazie a queste sostanze, i ricercatori sono riusciti a recuperare terre rare da materiali di scarto, come ad esempio quelli provenienti da vecchi motori o da apparecchiature elettroniche. Le terre rare sono metalli essenziali per costruire pale eoliche, batterie per veicoli elettrici e componenti di computer, ma estrarle dalle miniere è costoso e spesso molto inquinante. Il sistema messo a punto dal team di QUILL permette invece di riciclare questi materiali con un processo più sicuro, efficiente e pulito.

Quest’innovazione è un passo concreto verso un’economia circolare, un modello in cui le risorse vengono riutilizzate più volte invece di essere buttate via. Il laboratorio sta anche studiando nuove tecnologie legate all’idrogeno verde (prodotto da fonti rinnovabili) e alle batterie del futuro, che potrebbero sostituire quelle al litio e ridurre l’impatto ambientale.

Intanto, anche in altri Paesi si stanno facendo passi importanti. In India, ad esempio, l’Indian Institute of Technology di Delhi ha avviato tre progetti che vanno nella stessa direzione. Il primo riguarda lo sviluppo di un motore elettrico per veicoli, che usa meno metalli rari. Questo renderà le auto elettriche più economiche e quindi più accessibili per un numero maggiore di persone.

Il secondo progetto è legato ai materiali intelligenti: si tratta di tessuti realizzati con stampanti 3D che cambiano forma o colore in risposta alla temperatura, alla luce o al movimento. Questi materiali potrebbero essere utili nella medicina, nella moda o persino nei dispositivi indossabili. Il terzo progetto punta a produrre idrogeno verde in modo più efficiente usando una nuova tecnologia chiamata High Temperature Solid Oxide Electrolyzer Cell, ovvero un dispositivo in grado di separare le molecole d’acqua usando calore e elettricità rinnovabile.

Questi sviluppi dimostrano che la transizione verso una green economy è qualcosa che sta già accadendo, grazie alla collaborazione tra Università, centri di ricerca e aziende, che insieme rendono possibile portare queste innovazioni dal laboratorio al mercato.