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Il cinema che cura, due studi del Gemelli e della Cattolica confermano i benefici della cineterapia

 
Il cinema che cura, due studi del Gemelli e della Cattolica confermano i benefici della cineterapia
di Sofia Diletta Rodinò

Alla Festa del Cinema di Roma presentati i risultati di due ricerche cliniche che dimostrano come la visione condivisa di film migliori l’umore, riduca ansia e stress e favorisca la crescita emotiva e relazionale, soprattutto nei bambini e nelle donne.

Il cinema può essere una forma di terapia, capace di emozionare, unire e guarire. È quanto emerge da due studi scientifici condotti dal team di psicologi e psichiatri del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con MediCinema Italia, che hanno presentato in anteprima i risultati durante la 20ª edizione della Festa del Cinema di Roma, nell’incontro “MediCinema, il cinema come cura complementare”, sostenuto dalla Fondazione Roma Lazio Film Commission.

Moderato da Laura Delli Colli, Presidente dei Giornalisti Cinematografici Italiani e del Premio Nastri d’Argento, l’evento ha messo in luce l’impatto positivo della cineterapia come supporto psicologico complementare alle cure tradizionali. Nei saluti istituzionali, Lorenza Lei, AD della Fondazione Roma Lazio Film Commission, e Fulvia Salvi, Presidente di MediCinema Italia, hanno ripercorso il cammino decennale dell’associazione nel portare il grande schermo negli ospedali, trasformando la visione cinematografica in un’esperienza di benessere e inclusione.

Quando il film diventa terapia

Secondo i ricercatori, guardare un film in un contesto terapeutico e rielaborare le emozioni con un professionista riduce in modo significativo ansia, stress e sintomi depressivi. Il cinema, spiegano gli autori, agisce come “ponte emotivo” capace di riattivare la motivazione, la fiducia e la socialità. Due i progetti pilota condotti nell’ambito clinico del Gemelli: “Super Eroi Insieme” e “Emozioni al Femminile”, entrambi con risultati clinicamente rilevanti.

“Super Eroi Insieme”: la forza dei bambini e delle emozioni condivise

Il primo studio, coordinato dalla professoressa Daniela Chieffo, direttrice di Psicologia Clinica al Gemelli, si è rivolto a bambini ricoverati con patologie neurologiche complesse. Realizzato nella sala MediCinema del Policlinico, ha coinvolto 30 bambini tra gli 8 e i 12 anni per un periodo di sei mesi, con incontri mensili dedicati alla visione di film d’animazione incentrati su amicizia, empatia, collaborazione e resilienza.

Le proiezioni erano accompagnate da laboratori e giochi ispirati ai personaggi dei film — da Spider-Man a Topolino — insieme ai coetanei della scuola Lambruschini di Roma. Un percorso educativo scandito dalle “6 A magiche”: Aiuto, Ascolto, Accoglienza, Accompagnare, Alleanza e Attenzione.

I risultati sono sorprendenti: i bambini ricoverati hanno mostrato miglioramenti significativi in autostima, consapevolezza di sé, regolazione emotiva e capacità relazionali tra l’inizio e la fine del percorso. “Le differenze con i coetanei sani si sono ridotte notevolmente – spiega la professoressa Chieffo – soprattutto sul piano socio-emotivo e dell’autostima globale. Alcune fragilità permangono, ma il divario si è quasi azzerato”.

In sintesi, il cinema si è rivelato uno strumento terapeutico di grande valore, capace di aiutare i bambini ospedalizzati a elaborare emozioni complesse e a ritrovare fiducia in sé stessi, trasformando l’ambiente sanitario in uno spazio di crescita e condivisione.

“Emozioni al Femminile”: curare l’anima attraverso i film

Il secondo studio, “Emozioni al Femminile”, è stato ideato e condotto dalle dottoresse Marianna Mazza e Caterina Brisi della UOC di Psichiatria Clinica e d’Urgenza del Gemelli. Obiettivo: valutare l’efficacia della cineterapia nelle donne affette da disturbi d’ansia e dell’umore.

Trenta partecipanti, con età media di 56 anni, hanno preso parte a otto incontri mensili, assistendo alla proiezione di film selezionati su specifiche emozioni, seguiti da un momento di confronto e riflessione con i terapeuti. Quindici donne hanno partecipato alle visioni con il proprio partner, integrando così la componente relazionale nel percorso terapeutico.

I risultati, spiegano Mazza e Brisi, sono inequivocabili: nel gruppo che ha seguito la cineterapia, si è osservata una riduzione del 50% dei sintomi depressivi e del 64% di quelli ansiosi. “Guardare un film insieme e parlarne – affermano le ricercatrici – aiuta a riconoscere e comprendere meglio le proprie emozioni, favorendo empatia, dialogo e connessione con l’altro”.

Questo approccio non sostituisce le cure farmacologiche, ma rappresenta un efficace complemento terapeutico, capace di restituire fiducia, equilibrio e benessere psicologico.

MediCinema: quando la cultura entra in corsia

MediCinema Italia, nata nel 2013 e ispirata al modello britannico MediCinema UK, è il primo progetto nazionale di cineterapia a scopo riabilitativo. La sala MediCinema del Policlinico Gemelli, all’ottavo piano dell’ala A, è un vero e proprio cinema accessibile ai pazienti, anche a chi è costretto a letto, con oltre 900 film proiettati in nove anni tra programmazioni, anteprime e speciali eventi collegati alla Festa del Cinema di Roma.

Un luogo di cura e cultura che unisce medici, volontari, registi e pazienti in un’esperienza condivisa di emozione e speranza. “Il cinema – ricordano i promotori – non cura solo con le immagini, ma con le relazioni e con le emozioni che genera”.