• Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Un museo. Quattro Sedi. IntesaSanPaolo
  • La piattaforma di wealth planning
  • Italpress Agenzia di stampa

Furti invisibili in metropolitana: come agiscono i pickpockets e perché colpiscono ancora

 
Furti invisibili in metropolitana: come agiscono i pickpockets e perché colpiscono ancora
Pierfrancesco Quinto

Le metropolitane rappresentano da sempre uno degli spazi urbani più affollati e dinamici, un crocevia di persone che ogni giorno si muovono tra lavoro, scuola e svago. Proprio per la densità di passeggeri e la rapidità dei movimenti, questi ambienti diventano spesso terreno fertile per un fenomeno criminale diffuso ed insidioso: i pickpockets.

Chi sono i pickpockets e perché la metropolitana è il loro ambiente ideale

Il termine, di origine inglese, indica letteralmente chi ruba dalle tasche e descrive una tipologia di reato particolarmente difficile da prevenire e contrastare, proprio perché avviene in spazi affollati ed in pochi secondi, senza che la vittima se ne accorga. I pickpockets operano secondo strategie ben collaudate, sfruttando distrazioni, confusione e movimenti naturali dei pendolari.

Spesso agiscono in gruppo, con ruoli precisi: uno distrae la vittima con una conversazione o un gesto apparente innocuo, un altro approfitta dell’apertura di una borsa o di una tasca ed un terzo, talvolta, funge da vedetta, controllando l’area circostante. Nonostante la loro destrezza, la loro azione è calcolata e metodica e le loro vittime non sono sempre turisti ignari: spesso anche pendolari abituali cadono preda di furti veloci ed invisibili. Il fenomeno dei pickpockets non è uguale in tutte le metropolitane del mondo: città come Parigi, Londra, Roma o New York presentano livelli di incidenza differenti, legati sia alla densità dei passeggeri sia alla presenza di misure di prevenzione.

Prevenzione, sicurezza e l’impatto psicologico sui pendolari

Telecamere di sorveglianza, annunci di allerta, controlli della polizia e campagne di sensibilizzazione rappresentano alcuni degli strumenti più efficaci per contrastare il fenomeno, ma non bastano da soli. La prevenzione richiede anche attenzione individuale: tenere borse e zaini davanti al corpo, utilizzare tasche interne o chiuse da cerniera, evitare di esporre portafogli o smartphone sono accorgimenti fondamentali. Il fenomeno, però, non si limita al furto materiale: ha anche un impatto psicologico significativo.

La percezione di insicurezza aumenta e molti pendolari riferiscono un senso di disagio o ansia nei confronti di spazi che dovrebbero essere neutri e funzionali come le stazioni ed i treni. Allo stesso tempo, il fenomeno dei pickpockets è spesso sottovalutato nelle discussioni pubbliche, considerato un reato minore, ma le sue conseguenze possono essere ingenti, soprattutto se la vittima perde documenti importanti, denaro o oggetti personali di valore affettivo.

Gli studi criminologici mostrano che i pickpockets sono spesso parte di reti organizzate e comprendere le loro dinamiche operative può aiutare a sviluppare strategie di prevenzione più efficaci, come la distribuzione mirata di avvisi nelle ore di punta o il posizionamento strategico del personale di sicurezza nei punti più congestionati.