Non solo caldo estivo: la sudorazione può diventare un disturbo invalidante. Cos’è l’iperidrosi, come si riconosce e quali sono i rimedi efficaci oggi.
Sudorazione: normale d’estate, patologica per alcuni
La sudorazione, lo stiamo imparando sulla nostra pelle in questi giorni di caldo canicolare, è una funzione fisiologica essenziale che aiuta il corpo a mantenere la temperatura corporea.
Tuttavia, per circa il 5% della popolazione, questo meccanismo naturale diventa una fonte costante di disagio e preoccupazione.
Cos’è l’iperidrosi e perché non va sottovalutata
Si chiama iperidrosi, o sudorazione eccessiva, ed è una condizione medica che può far trapelare il sudore attraverso i vestiti o addirittura farlo gocciolare dalle mani, anche in assenza di calore estremo o esercizio fisico.
Una patologia che, secondo gli studiosi, è spesso sottodiagnosticata e che richiede fin dall’inizio un approccio clinico personalizzato per escludere cause secondarie e definire il trattamento più appropriato.
L’impatto emotivo dell’iperidrosi
Oltre all'impatto fisico, quello emotivo dell'iperidrosi è profondo. Chi ne soffre può provare ansia sociale, imbarazzo e persino depressione.
La sudorazione eccessiva interferisce con le attività quotidiane, ostacola i rapporti interpersonali e lavorativi e porta molte persone a evitare situazioni sociali per paura del rifiuto o del disagio.
Spesso, anche solo stringere la mano o alzare un braccio in pubblico diventa un gesto che le persone cercano a tutti i costi di evitare.
Come si diagnostica l’iperidrosi
La diagnosi si basa principalmente sull'anamnesi del paziente e sulla valutazione diretta. In alcuni casi, possono essere eseguiti test specifici per determinare la posizione, l'intensità e il tipo di sudorazione.
Gli specialisti distinguono tra:
- Iperidrosi primaria: senza causa apparente, localizzata generalmente nei palmi delle mani, nelle piante dei piedi o nelle ascelle;
- Iperidrosi secondaria: associata ad altre patologie o farmaci.
Sudorazione eccessiva: i trattamenti disponibili
Negli ultimi anni, il ventaglio terapeutico si è ampliato notevolmente. Nei casi lievi, possono essere sufficienti:
- Antitraspiranti topici, che aiutano a ridurre l'attività delle ghiandole sudoripare;
- Farmaci orali con effetto anticolinergico, efficaci ma da assumere sotto stretta supervisione medica per i possibili effetti collaterali.
Una soluzione molto usata oggi è la tossina botulinica, che blocca temporaneamente i nervi responsabili dell'attivazione delle ghiandole sudoripare. I risultati sono evidenti e possono durare diversi mesi.
I trattamenti avanzati
Nei casi più resistenti si può ricorrere a:
- Ionoforesi: una tecnica che utilizza corrente elettrica a bassa intensità per bloccare la sudorazione (soprattutto su mani e piedi);
- Simpatectomia toracica endoscopica: una procedura chirurgica che interrompe i nervi simpatici responsabili della sudorazione. Questa è un'opzione riservata ai casi gravi, in cui i trattamenti meno invasivi non hanno funzionato.
Un approccio personalizzato per migliorare la qualità della vita
L'approccio all'iperidrosi deve essere completo e personalizzato. Non si tratta solo di gestire un sintomo fisico, ma di migliorare la qualità della vita di chi convive con una condizione che limita il benessere personale, sociale e professionale.
Rivolgersi a uno specialista non appena si rilevano sintomi persistenti di sudorazione eccessiva è il primo passo verso una soluzione efficace.
L'iperidrosi è curabile e, con una diagnosi corretta, fermare la sudorazione eccessiva non solo è possibile: si spera che sia realizzabile.
Redazione