Al San Camillo-Forlanini di Roma eseguito un intervento con realtà aumentata e robotica su feocromocitoma. Un primato per la sanità italiana
All’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma è stato eseguito con successo un intervento su un voluminoso feocromocitoma (un tumore raro che origina dalle cellule cromaffini, tipicamente nella midollare del surrene, e che causa una sovrapproduzione di catecolamine, ormoni come adrenalina e noradrenalina, con conseguente ipertensione e altri sintomi) in una paziente affetta da neoplasia endocrina multipla.
Apple Vision Pro e intelligenza artificiale in sala operatoria
L’équipe guidata da Pierluigi Marini e coordinata da Maria Grazia Attinà, ha utilizzato per la prima volta nel centro - e fra le primissime esperienze nazionali - la combinazione di chirurgia robotica e realtà aumentata, grazie alla piattaforma Surgeree XR integrata con i visori Apple Vision Pro. La realtà aumentata è una tecnica che permette di arricchire la percezione sensoriale degli esseri umani, offrendo informazioni che altrimenti non potrebbero essere percepite con i cinque sensi.
La soluzione adottata ha consentito di sovrapporre in tempo reale le immagini diagnostiche 2D/3D all’anatomia della paziente, di ottenere un mapping intraoperatorio dettagliato e di ricevere supporto decisionale basato su intelligenza artificiale. L’intervento si è concluso senza perdite ematiche e con piena stabilità emodinamica; la paziente ha iniziato precocemente il decorso post-operatorio.
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Vantaggi per formazione, sicurezza e diffusione della mininvasività
L’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI) ha evidenziato che l’esperienza del San Camillo-Forlanini, e quindi della Regione Lazio, dimostra il valore della realtà aumentata nel migliorare gli outcome dei pazienti, ottimizzare i percorsi di cura ed offrire un ambiente formativo di alto livello ai giovani chirurghi. Secondo ACOI, l’estensione di queste tecnologie ai principali ospedali italiani consentirà di innalzare gli standard di sicurezza in sala operatoria e di accelerare la diffusione della chirurgia mininvasiva.
Il risultato è stato possibile grazie alla collaborazione fra l’AO San Camillo-Forlanini e il team Surgeree - composto dall’ingegnere Andrea Bortolotti e dal dottor Stefano Nicoli - che ha gestito la pianificazione pre-operatoria, i flussi di dati clinici e lo streaming video in realtà aumentata.
Redazione