Negli ultimi anni le ricerche nello spazio sono aumentate molto. Le attività coinvolgono agenzie spaziali di tutto il mondo e si concentrano sia in orbita terrestre sia su corpi celesti come la Luna e Venere.
Le nuove frontiere della ricerca spaziale
Secondo la Commissione Europea, nel periodo 2022–2023 sono stati selezionati 54 progetti legati allo spazio, finanziati con 166 milioni di euro attraverso il programma “Horizon Europe”. I progetti riguardano l’osservazione della Terra, sistemi di navigazione satellitare come Galileo ed EGNSS (European Global Navigation Satellite System), telecomunicazioni sicure e accesso indipendente allo spazio.
Anche l’India, con la sua agenzia ISRO (Indian Space Research Organisation), è molto attiva. Ha in programma diverse missioni, come Chandrayaan-4 per raccogliere campioni lunari nel 2027, la missione LUPEX (Lunar Polar Exploration Mission), in collaborazione con JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency), prevista non prima del 2028 e una missione verso Venere nel 2028.
Tra le missioni recenti, la più innovativa è SpaDeX (Space Docking Experiment), un test lanciato dall’ISRO nel dicembre 2024. Due satelliti di circa 220 kg, chiamati Chaser e Target, si sono avvicinati e agganciati nello spazio in orbita bassa (circa 460 km dalla Terra), per testare il trasferimento di energia, la gestione dell’orientamento e la separazione controllata.
Anche la Cina è molto attiva con il programma lunare “Chang’e”. Dopo Chang’e-6, che ha riportato a Terra campioni dalla faccia nascosta della Luna a maggio 2024, sono previste Chang’e-7 e Chang’e-8, con l’obiettivo di esplorare la zona del polo sud lunare e sperimentare la costruzione di strutture con materiali locali, anche tramite 3D printing.
In Russia, l’esperimento biologico Bion-M No. 2, soprannominato “Arca di Noè”, è tornato a Terra nel settembre 2025 dopo 30 giorni in orbita. A bordo c’erano 75 topi e più di 1.500 mosche, usati per studiare gli effetti dello spazio sugli organismi viventi, in particolare su ossa e tessuti.
In Italia, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), insieme a università e centri di ricerca, ha lanciato sei piccoli satelliti del progetto HERMES (High Energy Rapid Modular Ensemble of Satellites). Questi CubeSat in miniatura (circa 10 cm di lato) sono stati messi in orbita a 500 km e osservano fenomeni cosmici violenti, come le esplosioni di raggi gamma.
Le principali agenzie coinvolte nelle missioni spaziali sono NASA (National Aeronautics and Space Administration, USA), CNSA (China National Space Administration), ESA (European Space Agency), ISRO e JAXA. Ognuna si concentra su obiettivi diversi: esplorazione lunare, tecnologia satellitare, biologia, astronomia e futura presenza umana nello spazio.