.
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Un museo. Quattro Sedi. IntesaSanPaolo
  • La piattaforma di wealth planning
  • Italpress Agenzia di stampa

Rottamazione Quinquies: guida alla nuova pace fiscale

 
Rottamazione Quinquies: guida alla nuova pace fiscale
di Luca Lippi

Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova definizione agevolata dei debiti fiscali

Il dibattito sulle definizioni agevolate dei debiti fiscali si riaccende in Parlamento con la discussione sulla cosiddetta "Rottamazione Quinquies". Questa nuova misura potrebbe rappresentare un passo fondamentale verso una "pace fiscale" definitiva, prevista per il 2026, in un momento in cui l'ammontare dei crediti non riscossi dallo Stato ha raggiunto la cifra record di 1.280 miliardi di euro.

Il Governo si trova di fronte a una sfida complessa: da un lato, la necessità di affrontare questa enorme mole di debiti che grava sulle finanze pubbliche e sulla sopravvivenza di famiglie e imprese; dall'altro, l'esigenza di offrire un reale sostegno ai contribuenti in difficoltà, prevenendo al contempo comportamenti opportunistici e abusi.

Le proposte sul tavolo: rottamazione e saldo e stralcio

La Commissione Finanze e Tesoro del Senato ha messo in calendario l'esame di una proposta di legge che riguarda i carichi pendenti affidati all'agente della riscossione dal 2000 al 2023. L'obiettivo è inserire il provvedimento nella prossima Legge di Bilancio per recuperare in tempi certi una parte significativa di questi crediti difficilmente esigibili.

Le ipotesi principali sono due:

  • Rottamazione dei carichi fiscali: i contribuenti potrebbero estinguere i debiti versando l’imposta originaria, con una forte riduzione di sanzioni e interessi. Previsto un piano di pagamento fino a 10 anni.

  • Saldo e stralcio: misura più incisiva, dedicata a chi è in maggiore difficoltà. Consente una riduzione consistente del debito complessivo a fronte di un pagamento rapido.

Il nodo dei "rottamatori seriali": verso un accesso selettivo

Una delle principali criticità emerse dalle precedenti sanatorie è il fenomeno dei "rottamatori seriali", ossia contribuenti che hanno aderito alle agevolazioni solo per sospendere procedure di riscossione (pignoramenti, fermi amministrativi), senza poi pagare.

Per contrastare questa pratica, il Governo valuta meccanismi di accesso selettivi:

  • escludere chi non ha mai effettuato alcun versamento;

  • valutare caso per caso chi ha pagato solo parzialmente in passato.

La proposta è ancora in fase di definizione e potrà subire modifiche significative. I cittadini interessati dovranno restare aggiornati sugli sviluppi normativi.

La cronistoria delle rottamazioni

Per capire l’attuale contesto, ecco i precedenti provvedimenti:

  • Rottamazione (Renzi, 2016): carichi 2000-2016, pagamento capitale e interessi legali senza sanzioni.

  • Rottamazione-bis (Gentiloni, 2017): estensione ai debiti fino al 2017.

  • Rottamazione-ter (Conte I, 2018): rateizzazione fino a 5 anni, esclusi interessi di mora.

  • Saldo e Stralcio (Conte I, 2019): misura sociale per persone fisiche con ISEE basso, con pagamento ridotto fino al 35%.

  • Stralcio Automatico (Draghi, 2021): cancellazione automatica debiti fino a 5.000 euro per contribuenti con reddito inferiore a 30.000 euro.

  • Rottamazione-quater (Meloni, 2023): riguarda carichi fino al 30 giugno 2022, pagabili in 18 rate fino al 2028.

Riflessione finale: un dilemma tra aiuto e disincentivo

Le rottamazioni fiscali sono da sempre un terreno di dibattito:

  • da un lato, rappresentano un aiuto concreto a chi si trova in difficoltà economica;

  • dall’altro, rischiano di premiare i contribuenti inadempienti, penalizzando chi paga regolarmente le tasse.

Un altro punto critico riguarda la struttura dei piani di rientro: in passato è stato spesso richiesto di versare più rate anticipate, misura sproporzionata per chi non riusciva a sostenere neppure una rata singola.

È importante ricordare che i destinatari non sono evasori totali, ma contribuenti dichiaranti che non hanno rispettato le scadenze dei versamenti.

La sfida per il legislatore sarà trovare un equilibrio tra la necessità di recuperare crediti e l’equità fiscale, evitando di minare ulteriormente il rapporto di fiducia tra Stato e cittadini.