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Il salvadanaio: tra passato e futuro del risparmio

 
Il salvadanaio: tra passato e futuro del risparmio
Redazione

Il concetto di risparmio affonda le radici nella storia dell’umanità: già nelle civiltà antiche si sentiva l’esigenza di accantonare risorse per tempi difficili o per obiettivi futuri. Inizialmente il risparmio era legato alla conservazione di beni materiali – come grano o metalli preziosi – ma con la nascita della moneta, si sviluppò anche la necessità di conservare il denaro in modo sicuro.

Il salvadanaio: tra passato e futuro del risparmio

Il salvadanaio, come oggetto fisico dedicato a questa funzione, ha origini molto antiche. I primi esemplari noti risalgono all’epoca greca e romana: erano piccoli contenitori in terracotta, spesso a forma di tempietto o animale, con una fessura per l’inserimento delle monete e privi di aperture per il recupero – simbolo di un risparmio "sacro", da rompere solo in caso di necessità.

Tra i più antichi salvadanai ritrovati si può ad esempio citare quello rinvenuto a Priene, in Asia Minore, del secondo secolo a.e.v. . Nel corso dei secoli, il salvadanaio ha subito necessariamente numerose trasformazioni. Nel Medioevo e nel Rinascimento, era diffuso tra mercanti e artigiani, spesso in materiali poveri come l’argilla, ma anche in metalli per i più abbienti.

Nel XIX secolo, con la diffusione della cultura borghese e del risparmio domestico, il salvadanaio divenne un oggetto comune nelle case, soprattutto dei bambini, con forme sempre più fantasiose: dal classico porcellino (simbolo di fertilità e abbondanza) alle cassaforti in miniatura. Oggi, nel 2025, il salvadanaio è ancora presente nelle case italiane, anche se ha assunto nuove forme. La forma più diffusa rimane quella tradizionale in ceramica o plastica, ma esistono anche modelli elettronici, digitali o a forma di oggetto di design.

I costi variano: si parte da pochi euro per quelli in plastica fino a 30-40 euro per versioni personalizzate o artigianali. L’attuale diffusione del salvadanaio riflette anche la storica propensione al risparmio degli italiani, che, pur messa alla prova da crisi economiche e inflazione, resta una delle più alte d’Europa. Tuttavia, l’evoluzione tecnologica ha portato alla nascita dei "salvadanai virtuali": applicazioni bancarie e portafogli digitali che permettono di accantonare somme automatiche, spesso arrotondando le spese, facilitando così una nuova forma di risparmio.

Nel futuro, il salvadanaio potrebbe trasformarsi completamente: da oggetto fisico a funzione digitale integrata nella quotidianità. Tuttavia, la sua valenza educativa e simbolica, soprattutto per le nuove generazioni, potrebbe garantirne la sopravvivenza come oggetto iconico e culturale.