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Usa: lo shutdown mette in ginocchio i voli, timori per il Ringraziamento

 
Usa: lo shutdown mette in ginocchio i voli, timori per il Ringraziamento
Redazione

La paralisi dello Stato federale sta causando pesanti ripercussioni sul trasporto aereo degli Stati Uniti, dopo che le compagnie hanno cominciato a rispettare l'ordine della Federal Aviation Administration di ridurre i voli del 4% negli aeroporti ad alto traffico a partire da venerdì. Per avere un quadro della situazione, ieri, negli Stati Uniti, più di settemila voli sono partiti in ritardo, mentre addirittura oltre duemila sono stati cancellati.

Usa: lo shutdown mette in ginocchio i voli, timori per il Ringraziamento

I tagli stanno portando a una riduzione del 10% della capacità in 40 scali, concepiti per alleviare la pressione e affrontare la stanchezza dei controllori di volo mentre la chiusura delle attività governative si protrae.
La chiusura delle attività governative ha colpito duramente il settore dell'aviazione, provocando ritardi, cancellazioni, esaurimento e una crescente pressione sui controllori di volo a corto di personale.

I controllori del traffico aereo sono dipendenti federali altamente specializzati che non ricevono stipendio durante la chiusura, ormai giunta al secondo mese.
Dall'inizio della chiusura, si è registrato un aumento delle segnalazioni di ''stress sul sistema sia da parte dei piloti che dei controllori del traffico aereo", ha dichiarato giovedì il Dipartimento dei Trasporti. I controllori, insomma, stanno lamentando esaurimento, assenze per malattia e, in alcuni casi, hanno dovuto accettare un secondo lavoro per sbarcare il lunario, in mancanza dello stipendio.

Il segretario ai Trasporti, Sean Duffy, e l'amministratore della FAA, Bryan Bedford, hanno annunciato nei giorni scorsi la riduzione del 10% del traffico, definendola uno sforzo "proattivo" per mantenere sicuro lo spazio aereo americano e al contempo affrontare la "stanchezza" che grava sui controllori di volo.

Si tratta di una mossa che, nella storia dell'aviazione americana, non ha precedenti.
Tagliando i numero dei voli, la FAA intende ridurre il rischio potenziale che un controllore di volo oberato di lavoro, o una struttura FAA con personale insufficiente, commetta un errore, che potrebbe avere conseguenze drammatiche,

La FAA, sempre che non intervenga un mutamento della situazione politica, come potrebbe essere l'accordo del Senato di ieri (che prevede la sospensione dello shutdown per tre mesi), ma che deve essere approvato anche dalla Camera, ha ordinato una riduzione del 4% delle operazioni in 40 aeroporti principali a partire da venerdì, che salirà al 6% entro domani, all'8% entro il 13 novembre e fino al 10% entro il 14 novembre.
Tra i 40 aeroporti ad alto impatto figurano grandi città come Chicago, l'area di New York, Washington, Atlanta e Dallas-Fort Worth.

Sabato Duffy ha dichiarato che sono in vigore anche delle restrizioni sui jet privati.
"Abbiamo ridotto il loro volume negli aeroporti ad alto traffico, facendo sì che i jet privati utilizzino aeroporti o campi di volo più piccoli, in modo che i controllori di volo impegnati possano concentrarsi sull'aviazione commerciale", ha scritto sabato su X. "È giusto così".

Le riduzioni imposte dalla FAA si sono fatte sentire nel fine settimana, con fermate a terra temporanee emesse sabato negli aeroporti O'Hare, LaGuardia e Nashville Intentional a causa della carenza di personale e ritardi a terra di oltre cinque ore negli aeroporti di Atlanta e Newark, sempre a causa della carenza di personale.
Secondo FlightAware.com, sabato sera oltre 5.000 voli in arrivo, in partenza e all'interno degli Stati Uniti hanno subito ritardi e più di 1.100 voli sono stati cancellati.