La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è uno dei Paesi più vasti e ricchi di risorse naturali dell’Africa, ma da decenni vive una crisi profonda. Nella parte orientale si combatte una guerra che causa migliaia di morti e milioni di sfollati. Allo stesso tempo, la grande varietà di popoli e culture rende il Paese unico, ma difficile da governare.
Congo, un Paese ricco di risorse, ma ferito dalla guerra
In Congo vivono più di duecento gruppi etnici. Circa l’80% della popolazione appartiene ai popoli bantu, mentre altri gruppi sono nilotici o sudanesi. Ci sono anche le comunità indigene della foresta, come i Mbuti, i Baka e i Batwa, che vivono di caccia e raccolta. Le tribù più numerose sono i Mongo, i Luba, i Kongo e i Mangbetu-Azande, che insieme rappresentano circa il 45% della popolazione. Questa diversità culturale e linguistica è una ricchezza, ma spesso crea divisioni.
La guerra che colpisce l’est del Paese è una delle più gravi crisi umanitarie del mondo. Dall’inizio del 2025 sono state uccise circa 7.000 persone a causa dei combattimenti tra l’esercito e la milizia M23, sostenuta dal Ruanda. Più di 450.000 persone hanno perso la casa dopo la distruzione di 90 campi per sfollati. Nella provincia di Ituri, la milizia CODECO ha massacrato oltre 50 civili, tra cui molti bambini.
Le cause del conflitto sono complesse. Lo Stato è debole e non riesce a proteggere la popolazione: nel 2024 si contavano 7,3 milioni di sfollati interni. Inoltre, l’est del Congo è ricchissimo di minerali come oro, rame e coltan, usati nei dispositivi elettronici. Il controllo di queste miniere alimenta violenze ed interessi economici locali e stranieri. Dopo il genocidio del 1994 in Ruanda, le tensioni tra gruppi Hutu e Tutsi si sono spostate anche nel Congo, aggravando i conflitti nel Kivu.
Molte tensioni nascono anche tra le stesse tribù. Le popolazioni indigene, come i Batwa, subiscono spesso discriminazioni e vivono ai margini della società. Alcuni gruppi, come i Banyamulenge nel Sud Kivu, vengono ancora considerati stranieri, anche se vivono lì da generazioni.
Nonostante la bellezza dei paesaggi e l’enorme patrimonio naturale, la RDC resta tra i Paesi più poveri del mondo: oltre il 74% delle persone vive con meno di 2,15 dollari al giorno. Le popolazioni della foresta considerano la natura sacra e la usano per cibo e medicina, ma la deforestazione minaccia il loro modo di vivere.
La guerra in Congo è una delle più dimenticate del pianeta. Eppure, dietro ai numeri ci sono milioni di persone che lottano ogni giorno per sopravvivere, conservando cultura, lingua e speranza in un Paese che meriterebbe finalmente la pace.