FOTO: @ 2020 Daniele Costantini / Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)
Negli ultimi anni il mondo delle banche italiane è cambiato molto, e oggi un’altra trasformazione importante sta prendendo forma. Bper e Banca Popolare di Sondrio, due realtà storiche e radicate nei loro territori, stanno dando vita a un progetto comune che mira a costruire un gruppo più forte e capace di guardare al futuro con coraggio.
BPER CRESCE
Il percorso è iniziato già da tempo, ma ora entra in una fase concreta. Bper ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con risultati molto positivi: l’utile è cresciuto fino a toccare 1,33 miliardi di euro, cioè circa il 20 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E quando si include anche il contributo della Popolare di Sondrio, che da luglio è entrata nel perimetro consolidato, il totale arriva a circa 1,48 miliardi. Anche Sondrio, dal canto suo, ha vissuto mesi molto favorevoli, con profitti che hanno superato i 500 milioni.
Questi numeri non sono semplici dati contabili: raccontano un cammino di crescita continua, costruito su attività quotidiane, su migliaia di persone che lavorano negli sportelli e negli uffici, su una relazione viva con imprese, famiglie e comunità locali.
IL NUOVO PERCORSO CONDIVISO
I consigli di amministrazione delle due banche hanno ora approvato il progetto che porterà alla fusione. È stato definito anche il rapporto di scambio tra le azioni: chi possiede titoli della Popolare di Sondrio riceverà 1,45 azioni Bper per ciascuna. Se tutte le autorizzazioni arriveranno nei tempi previsti e le assemblee daranno il loro via libera definitivo, l’unione sarà effettiva nella primavera del 2026.
Il numero uno di Bper, Gianni Franco Papa, ha parlato di un “nuovo percorso condiviso” e ha sottolineato quanto questo passaggio sia importante non solo dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista umano: significa mettere insieme competenze, storie e culture bancarie che, messe in dialogo, possono far nascere qualcosa di ancora più solido. La crescita dei ricavi, l’efficienza migliorata e la buona dinamica commerciale sono segnali che vanno in questa direzione.
C’E’ ANCHE IL DIVDENDO
Nei prossimi mesi, le due realtà continueranno a lavorare con i propri piani operativi, mentre si prepara anche il nuovo piano strategico del gruppo, atteso per l’estate. Sono confermati anche i risparmi e le sinergie che la fusione dovrebbe portare entro il 2027. Intanto, Bper ha annunciato un acconto sul dividendo per gli azionisti, a testimonianza della solidità della banca.
Certo, c’è ancora lavoro da fare. Il titolo Bper in Borsa, per esempio, continua a essere valutato meno rispetto ad altre banche concorrenti. Ma dall’altra parte c’è un dato molto chiaro: negli ultimi anni il rendimento per chi ha creduto nella banca è stato molto alto.
CONCLUSIONE
La fusione non è solo un’operazione finanziaria. È un passo che guarda lontano, fatto con l’idea che insieme si può costruire un gruppo più forte e più vicino alle persone. Il viaggio è iniziato, e lo si affronta con fiducia, con determinazione e, soprattutto, con la consapevolezza che la forza nasce dalla condivisione.