Un’immagine dei RIS riaccende i riflettori su uno dei più discussi cold case italiani: i capelli nel lavabo, le impronte misteriose e le nuove indagini su Andrea Sempio. Intanto si riapre il dibattito sulla giustizia penale italiana.
A quasi vent’anni dal brutale omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco torna sotto i riflettori giudiziari e mediatici. Stavolta è un dettaglio sfuggito per anni – lo specchio sopra il lavabo del bagno – a rimettere in discussione la ricostruzione che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi. Una fotografia dei RIS, scattata il giorno del delitto, mostra quattro lunghi capelli neri sul bordo del lavabo: un dettaglio apparentemente marginale, ma che potrebbe riscrivere la dinamica dell’omicidio.
Chi era Chiara Poggi e cosa è successo il 13 agosto 2007
Il killer si è specchiato prima di fuggire?
Secondo gli investigatori del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano, la presenza dei capelli indica che il lavabo non è mai stato lavato, contrariamente a quanto ritenuto nei processi contro Stasi. Il killer, secondo questa nuova ipotesi, si sarebbe fermato allo specchio per controllarsi, lasciando tracce evidenti. Ma se il lavabo non è stato lavato, l’impronta insanguinata sul tappetino e quella sulla porta devono essere reinterpretate.
“Il sangue si lava via, i capelli lunghi no” – affermano i periti, sottolineando che l’assenza del bulbo rende i capelli inutili ai fini genetici, ma molto indicativi dal punto di vista comportamentale.
Le impronte, le scarpe e la “taglia 42”
Elemento centrale nel processo fu l’impronta “a pallini” compatibile con scarpe Frau n. 42, come quelle indossate da Stasi. Ma nel 2023 una nuova perizia ha rimesso tutto in discussione: la compatibilità si estenderebbe fino alla taglia 44, calzata da Andrea Sempio, vecchio amico di Marco Poggi e frequentatore abituale della casa.
Sempio, già attenzionato nel 2016 per la presenza del suo DNA su un computer nella villetta di via Pascoli, torna oggi al centro delle nuove indagini, anche per via di alcune impronte sul muro compatibili con una posizione inclinata, come quella di un uomo che insegue una persona lungo la scala.
Il video intimo tra Chiara e Alberto
Un altro elemento emerso nelle scorse settimane è la conferma dell’esistenza di un video a sfondo sessuale tra Chiara e Alberto, visionato dal fratello Marco. Il contenuto del PC, utilizzato anche da Andrea Sempio e dai suoi amici per giocare, rientra nelle analisi forensi che gli inquirenti stanno rivalutando.
I vestiti nel canale e i reperti distrutti
Nel 2007 furono rinvenuti da una coppia di agricoltori alcuni vestiti sporchi in un canale tra Garlasco e Tromello. Tra questi, leggins e canottiere con tracce luminol-positive e un paio di scarpe marroni. Tutti i reperti furono analizzati, ma poi distrutti dopo la condanna definitiva di Stasi. Oggi, esperti come il genetista Pasquale Linarello sottolineano che con test moderni (come l’OBTI) si sarebbero potute ottenere prove più affidabili.
Sempio, i messaggi della madre e un testimone ignorato
Un agricoltore avrebbe udito una lite nella villetta il giorno del delitto, ma la sua testimonianza fu ignorata. Nel frattempo, messaggi della madre di Sempio mettono in discussione il suo alibi. Il legale di Sempio attacca: “Stasi è innocente”. Una posizione sostenuta anche da Frate Alessandro Biasibetti, amico di famiglia dei Poggi, che verrà ascoltato e sottoposto a test del DNA.
Nordio: “Comunque vada, finirà male”
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervistato dal Corriere della Sera, ha espresso profonda preoccupazione: “Se Stasi è innocente, ha pagato ingiustamente. Se è colpevole, oggi un altro innocente affronta un calvario”. Nordio critica il sistema processuale, sostenendo che nuove prove dovrebbero portare a un nuovo processo, e non essere innestate su sentenze già definitive.
Intervista di Nordio al Corriere
Tracce sparite, prove ignorate
Tra i reperti scomparsi, anche la cosiddetta “traccia 33”, che conterrebbe un’impronta palmare potenzialmente attribuibile a Sempio. Nonostante le richieste della difesa Stasi di conservare i materiali, molte prove sono state distrutte per decisione della Procura. Un colpo durissimo per l’ipotesi di revisione.
Verità cercasi
Il delitto di Garlasco continua a dividersi tra processo penale e processo mediatico. Ma la domanda resta la stessa: chi ha ucciso Chiara Poggi? Le nuove indagini portano il caso su un crinale sottile, dove le vecchie certezze si sgretolano e nuove ombre prendono forma.
Articolo a cura della Redazione Ore12Web.it