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Quando Tanti auguri diventa un incubo

 
Quando Tanti auguri diventa un incubo
Pierfrancesco Quinto

Qualche notte fa, un’intera frazione della città di Murcia, in Spagna, è stata svegliata da una situazione surreale. Un altoparlante scolastico è andato in tilt ed ha trasmesso per oltre cinque ore, senza mai fermarsi, la canzone Tanti auguri a te in loop. Il suono è partito verso mezzanotte e solo intorno alle 4:30 del mattino i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere l’impianto, dopo le tante proteste dei residenti. L’episodio sembra una scena comica, ma in realtà è un esempio perfetto per capire quanto un suono ripetuto possa disturbare il nostro cervello ed anche danneggiare l’udito.

 

Quando Tanti auguri diventa un incubo

 

Un loop sonoro è una sequenza che si ripete sempre uguale, senza pause. Può essere anche un suono piacevole, come una melodia semplice, ma quando si ascolta per ore, senza volerlo, può diventare pesante e disturbante. Il nostro cervello, se non ha la possibilità di staccare o distrarsi, entra in uno stato di stress: non riesce più a ignorare il suono, lo anticipa, lo teme. Si crea un senso di oppressione e la mente può addirittura reagire con ansia o stanchezza mentale.

 

Questo tipo di esposizione può anche causare fastidi fisici. Il sistema uditivo si affatica: le cellule dell’orecchio interno, stimolate troppo a lungo, diventano meno sensibili. Si può avere la sensazione di orecchie ovattate o ronzio, simile a quello che si prova dopo un concerto. Se succede più volte, si rischia anche una perdita dell’udito nel tempo, soprattutto nelle frequenze più alte. Inoltre, essere esposti a suoni continui di notte interrompe il sonno, altera il ritmo naturale del corpo, aumenta lo stress e peggiora l’umore.

 

Un altro aspetto interessante riguarda i cosiddetti stimoli subliminali: segnali acustici o visivi così deboli da non essere percepiti in modo consapevole, ma che potrebbero comunque influenzare il cervello. Alcuni studi, come quelli riportati su audioterapia.net, hanno ipotizzato che suoni a bassa frequenza possano alterare il battito cardiaco, il respiro o persino provocare malessere. Anche se non c’è ancora una prova certa, il tema è molto discusso.

 

Il punto chiave è che la mente può essere influenzata anche da ciò che non ascoltiamo pienamente, ma che il cervello comunque registra. Un loop ripetuto può trasformarsi in una sorta di ipnosi acustica, anche se non volontaria.

 

Il caso di Murcia mostra come un evento apparentemente banale possa insegnarci molto su quanto siamo sensibili ai suoni e a come vengono gestiti. Un semplice Tanti auguri può diventare una vera tortura se ripetuto troppo a lungo, soprattutto di notte. Per questo, è importante non sottovalutare l’effetto che i suoni hanno sul nostro corpo e sulla nostra mente e proteggere l’ambiente sonoro in cui viviamo.