L'imminente decisione della Corte suprema degli Stati Uniti sulle politiche tariffarie potrebbe essere, per Donald Trump, una cocente sconfitta perché, in caso di verdetto contrario alle scelte della Casa Bianca sulle modalità di applicazione dei dazi, riavviare l'iter potrebbe essere molto complicato.
Usa: decisione della Corte Suprema sui dazi rischia di essere una sconfitta per Trump
Secondo gli analisti, il destino del regime tariffario dell'amministrazione Trump è in bilico davanti alla Corte Suprema, e nessuno sembra più preoccupato della probabilità di una grave sconfitta dello stesso presidente Donald Trump che, come al solito, servendosi dei suoi social, ha mostrato la sua frustrazione.
"Le forze malvagie che odiano gli americani ci stanno combattendo alla Corte Suprema degli Stati Uniti - ha scritto -. Preghiamo Dio che i nostri nove giudici dimostrino grande saggezza e facciano la cosa giusta per l'America!". Ora, che il presidente faccia appello a Dio, e quindi non alla correttezza delle sue scelte, è un segnale del suo crescente nervosismo.
Quindi, se Il Padreterno fosse occupato in altre faccende che non convincere i Supremi giudici ad esprimersi a favore di Trump, l'Amministrazione dovrà, in tempi relativamente brevi, trovare un modo per salvare l' iniziativa di politica economica simbolo del presidente.
La linea della certezza, espressa per mesi dai più stretti collaboratori di Trump, si è basata sul fatto che, in caso di sconfitta davanti alla Corte Suprema, avrebbero semplicemente utilizzato altre leggi commerciali per sostituire i dazi emessi in base alla presunta autorità dell'International Emergency Economic Powers Act.
Questa sicurezza solleva, negli esperti di più campi (giuristi, economisti, produttori, importatori), più d'una perplessità, alla luce dell'irrequietezza mostrata da Trump, facendo chiedere a più d'uno perché l'Amministrazione abbia trascorso tutto l'anno a servirsi dell'autorità legale sbagliata per sostenere l'iniziativa politica del presidente. La loro apparente indifferenza, tuttavia, oscura anche i nuovi ostacoli legali e politici che l'amministrazione Trump si troverebbe ad affrontare.
È vero che l'amministrazione potrebbe utilizzare altre leggi per replicare (in gran parte, anche se probabilmente non interamente) l'attuale regime tariffario nel breve termine. Ma emergerebbero immediatamente nuove questioni, riguardanti sia la procedura per gli importatori per ottenere rimborsi sui dazi precedentemente imposti, sia la portata giuridica delle leggi che l'amministrazione Trump potrebbe utilizzare in futuro.
Per quanto riguarda la gestione di quanto già accaduto, numerose aziende – tra cui il gigante della grande distribuzione Costco – intentare cause legali per assicurarsi di ottenere rimborsi dal governo nel caso in cui le tariffe venissero revocate. Uno dei motivi è quello di conquistare una posizione di vantaggio rispetto alle aziende che riceverebbero rimborsi.
Ma un altro motivo: le aziende potrebbero non fidarsi completamente dell'amministrazione Trump nella gestione del processo di rimborso in buona fede senza supervisione giudiziaria. Insomma: sei anche il presidente, ma non ci fidiamo.