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Vaccinazione anti-HPV, coperture in crescita ma ancora lontane dal 95%: l’Italia non centra il target OMS

 
Vaccinazione anti-HPV, coperture in crescita ma ancora lontane dal 95%: l’Italia non centra il target OMS
Redazione

I dati del Ministero al 31 dicembre 2024 mostrano progressi per ragazzi e ragazze, ma nessuna Regione raggiunge la soglia prevista dal Piano nazionale

La campagna di vaccinazione contro il Papillomavirus umano (HPV) in Italia mostra segnali incoraggianti, ma resta distante dall’obiettivo fissato dall’OMS e dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV): raggiungere una copertura del 95% entro i 12 anni.

Al 31 dicembre 2024, i dati pubblicati dal Ministero della Salute evidenziano un miglioramento generale, con crescite percentuali sia tra le ragazze che tra i ragazzi, ma nessuna coorte e nessuna Regione italiana ha centrato il target.

Ragazze: copertura in aumento, ma ancora insufficiente

Per le ragazze della coorte 2012 – che hanno compiuto 12 anni nel 2024 – la copertura vaccinale per ciclo completo si attesta al 51,18%, mentre per la coorte 2011 (13enni) il dato sale al 64,07%. Rispetto al 2023, si registra un incremento di circa il 5,8% e del 3,3% rispettivamente.

Il dato più significativo riguarda le 15enni (coorte 2009), riferimento statistico per l’OMS: la copertura è al 70,6%, in leggero aumento rispetto al 69,6% del 2023, ma ancora lontano dal traguardo del 95%.

Ragazzi: progressi, ma coperture sotto la soglia

Per i maschi, la situazione è simile. La copertura completa della coorte 2012 è al 44,65%, mentre quella dei 13enni (coorte 2011) raggiunge il 55,8%. Anche qui si osservano incrementi rispetto al 2023 (+5,3% e +4,1%), ma la distanza dall’obiettivo rimane ampia.

Il rafforzamento della raccomandazione e l’offerta gratuita del vaccino a partire dal 2017 hanno portato a risultati migliori nelle coorti più giovani, ma la strada da percorrere resta lunga.

Disomogeneità regionali

Il monitoraggio ministeriale sottolinea forti differenze territoriali. Alcune Regioni – come Umbria, Toscana ed Emilia-Romagna – mostrano coperture più elevate (tra il 70% e l’85% nelle coorti femminili più grandi), mentre altre, tra cui Sicilia, Calabria e Campania, restano molto indietro, con valori spesso sotto il 50%. Anche tra i ragazzi si registrano gap consistenti: la Lombardia supera in alcune coorti l’80% di copertura, mentre in Campania e Sicilia i dati scendono sotto il 40%.

Un nodo di sanità pubblica e prevenzione oncologica

Il Papillomavirus è responsabile della quasi totalità dei tumori della cervice uterina e di una quota significativa di altri tumori anogenitali e orofaringei. Per questo, l’OMS ha fissato come obiettivo globale l’eliminazione del carcinoma cervicale entro il 2030, attraverso la vaccinazione universale, lo screening e il trattamento precoce.

In Italia, sebbene il trend sia positivo, il mancato raggiungimento della soglia di copertura ottimale rischia di rallentare questo percorso. Il Ministero della Salute evidenzia come la sfida non sia solo sanitaria, ma anche culturale: servono campagne di informazione più incisive, recuperi vaccinali mirati e un impegno costante delle Regioni per ridurre le disuguaglianze territoriali. 

L’Italia si trova davanti a un paradosso: disporre di un vaccino efficace e sicuro, offerto gratuitamente fino a 26 anni per le donne e fino a 18 anni per gli uomini, ma non riuscire a garantire l’adesione necessaria per azzerare il rischio di malattie HPV-correlate.

Il dato positivo è il miglioramento costante delle coperture negli ultimi anni. Quello critico, la distanza dal 95%. Colmare questo divario sarà decisivo per trasformare la vaccinazione anti-HPV da opportunità a reale strumento di prevenzione oncologica.