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Bper Banca si prepara alla difesa: la contromossa preventiva contro Unicredit

 
Bper Banca si prepara alla difesa: la contromossa preventiva contro Unicredit
Luca Lippi

Bper Banca si muove in anticipo per difendersi da possibili tentativi di acquisizione ostile. L’istituto, guidato da Gianni Franco Papa, ha sottoscritto un contratto in strumenti finanziari derivati pari al 9,99 per cento del proprio capitale.

L’accordo, firmato con una primaria controparte di mercato (cioè un importante operatore finanziario), è una strategia difensiva: se attivata, rafforzerebbe la posizione del principale azionista, Unipol, che già detiene il 19,9 per cento delle azioni. Insieme, le due quote arriverebbero a circa il 30 per cento del capitale.

È un livello chiave che permette di evitare l’obbligo di Opa (Offerta pubblica di acquisito obbligatoria per chi supera il 30 per cento del capitale) e allo stesso tempo di rendere più difficile qualsiasi scalata ostile.

IL POSSIBILE INTERESSE DI UNICREDIT

Negli ultimi mesi si sono intensificate le voci di un interesse di Unicredit per Bper. Dopo aver accantonato l’ipotesi di una fusione con Banca Popolare di Milano, l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, guarda da tempo a nuove opportunità di espansione.

Secondo alcune fonti, Orcel e il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, avrebbero avviato contatti per una possibile alleanza nel settore della bancassurance, ossia la vendita di polizze assicurative attraverso le filiali bancarie. A rendere ancora più movimentato lo scenario è stata la decisione di Unicredit di anticipare la pubblicazione dei risultati trimestrali, attesi con utili di circa 2,4 miliardi di euro. La scelta di anticipare la data ha alimentato il sospetto che il Consiglio di amministrazione possa aver discusso anche di una strategia su Bper. Nel mondo finanziario, muoversi prima degli altri — il cosiddetto timing — è spesso decisivo.

L’“ARROCCO” DI BPER

Molti analisti leggono la decisione di Bper come un vero e proprio “arrocco difensivo”, termine preso dal gioco degli scacchi che indica una mossa per mettersi al riparo. Nel comunicato ufficiale, la banca spiega che l’operazione serve a rafforzare la fiducia del mercato e a sostenere le prospettive di crescita del gruppo, anche in vista dell’integrazione con Banca Popolare di Sondrio, prevista entro il primo semestre del 2026. Inoltre, permetterà di gestire meglio un eventuale riacquisto di azioni proprie in futuro, sempre nel rispetto delle autorizzazioni richieste dalle autorità competenti.

REAZIONE POSITIVA DEI MERCATI

La Borsa ha reagito subito in modo positivo: Il titolo Bper è salito del 4,5 per cento, chiudendo a 9,9 euro. Banca Popolare di Sondrio, controllata da Bper, ha guadagnato il 5,1 per cento, arrivando a 14,15 euro. Nei circoli finanziari, però, resta aperta anche un’altra ipotesi: che questa mossa non escluda un futuro accordo tra Unipol e Unicredit proprio su Bper. In questo scenario, la strategia attuale aumenterebbe il valore complessivo della banca, rafforzandola anche in vista di una possibile fusione o scambio azionario (“carta contro carta”).

In ogni caso, qualsiasi operazione futura dovrà passare da Unipol, che resterebbe un attore centrale con un ruolo di peso nel nuovo assetto. Se dovesse nascere un gruppo unico da Bper, Sondrio e Unicredit, la compagnia assicurativa potrebbe ottenere una partecipazione più consistente.

Per ora si tratta di ipotesi, ma molti osservatori ritengono che il settore bancario italiano sia ormai vicino a una nuova fase del risiko - termine abusato che ormai ha perso ogni significato, sarebbe sufficiente parlare di fusioni, alleanze e acquisizioni -. La mossa di Bper sottolinea una concreta preoccupazione di essere fagocitata, motivo che la costringe a fare il primo passo o per avvertire o per difendersi.