Brigitte Bardot è morta all’età di 91 anni, lasciando un segno profondo e indelebile nella storia del cinema, della cultura popolare e del costume. Attrice, cantante, icona di stile e figura controversa, Bardot è stata molto più di una semplice star: è stata un simbolo di libertà, sensualità e rottura delle convenzioni, capace di incarnare un nuovo ideale femminile che ha attraversato generazioni e confini geografici.
Addio a Brigitte Bardot, la donna che ha rivoluzionato cinema, sensualità e libertà femminile
Conosciuta universalmente come B.B., la sua immagine è diventata un riferimento assoluto, paragonabile a quella di Marilyn Monroe o Sophia Loren, ma al tempo stesso profondamente diversa per atteggiamento, linguaggio e visione del mondo.
Il successo arrivò nel 1956 con Piace a troppi(conosciuto anche come E Dio creò la donna), film diretto da Roger Vadim che la trasformò in una celebrità internazionale. Il personaggio disinibito e provocatorio interpretato da Bardot, ed in particolare la celebre scena di ballo, scandalizzò e affascinò il pubblico dell’epoca, imponendo un’idea di sensualità nuova, diretta e quasi irriverente. Da quel momento Bardot divenne il volto di uno stile di vita libero, anticonformista e vitale, contribuendo anche a rendere Saint-Tropez una meta simbolo del turismo glamour della Costa Azzurra.
Negli anni successivi Bardot consolidò la sua carriera con film di grande successo e valore artistico, come La verità di Henri-Georges Clouzot ed Il disprezzo di Jean-Luc Godard, che ne mise in luce anche le capacità drammatiche. Parallelamente intraprese una carriera musicale, collaborando con Serge Gainsbourg ed ottenendo grande popolarità. Tuttavia, la fama travolgente ebbe un prezzo altissimo: perseguitata dai paparazzi e soffocata dall’attenzione mediatica, Bardot decise di abbandonare il cinema nel 1973, a soli 39 anni.
Nata a Parigi nel 1934 in una famiglia benestante, Bardot studiò danza classica e fu notata giovanissima dal mondo della moda e del cinema. La sua vita privata, segnata da quattro matrimoni e relazioni molto discusse, contribuì ad alimentare il mito di una donna libera ed indipendente, ma anche profondamente fragile. Dopo il ritiro dalle scene scelse una vita appartata nella sua villa di Saint-Tropez, dedicandosi quasi esclusivamente alla difesa dei diritti degli animali, causa che divenne la sua principale missione. Nel 2024 aveva pubblicato Mon BBcédaire, un libro che ripercorreva la sua vita, aggiungendosi all’autobiografia già uscita negli anni Novanta.