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Myanmar al voto sotto il controllo dei militari: elezioni chiuse, ma la democrazia resta lontana

 
Myanmar al voto sotto il controllo dei militari: elezioni chiuse, ma la democrazia resta lontana
Redazione

Si sono chiuse le urne in Myanmar per il primo turno delle elezioni legislative, un evento che si svolge per la prima volta dal colpo di stato del 2021 che ha portato l’esercito al potere. Il voto, iniziato come parte di un processo elettorale nella giornata del 28 dicembre 2025, è atteso con grande attenzione a livello internazionale ma è anche circondato da forti dubbi sulla sua credibilità e trasparenza.

Myanmar al voto sotto il controllo dei militari: elezioni chiuse, ma la democrazia resta lontana

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ANSA, alle urne ha partecipato anche il capo della giunta militare birmana, segno della volontà delle autorità di mostrare un’immagine di legittimità e normalità in questa tornata elettorale dopo anni di governo militare. Tuttavia, osservatori internazionali e numerosi Paesi continuano a sollevare critiche, sottolineando che la supervisione militare e l’assenza di un ambiente libero e competitivo rendono l’intero processo poco convincente.

Le votazioni si svolgeranno in più fasi, zona per zona, fino alla fine di gennaio 2026 per motivi di sicurezza: alcune aree remote o instabili saranno interessate dalle urne in momenti differenti. Questo calendario frammentato permette alla giunta militare di controllare meglio il processo, ma alimenta anche le preoccupazioni sulla sua effettiva equità e inclusività.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha chiesto ripetutamente che il Myanmar tenga elezioni libere, eque, inclusive e credibili, sottolineando che solo attraverso un processo trasparente e aperto si può sperare di rispettare la volontà del popolo birmano. In passato l’ONU e molte organizzazioni per i diritti umani hanno condannato la repressione delle voci democratiche nel paese e limitazioni delle libertà civili dopo il golpe militare.

Critici e analisti notano che con i principali partiti democratici sciolti o esclusi e con meccanismi istituzionali fortemente influenzati dai militari, la competizione elettorale rischia di essere fortemente sbilanciata a favore dei gruppi collegati alla giunta. Questo solleva interrogativi non solo sulla qualità del voto. ma anche sul futuro politico del Myanmar, dove la popolazione continua a vivere in un clima di incertezza e tensione.

La comunità internazionale resta scettica sulla capacità del Myanmar di organizzare un processo che possa essere definito democratico secondo standard internazionali. Il ruolo delle elezioni ed il loro impatto sul cammino politico del paese rimangono temi di grande discussione e preoccupazione nel contesto degli sforzi per ristabilire la democrazia dopo anni di governo militare.