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Una rivoluzione silenziosa nella lotta al cancro, il Gemelli attiva la biopsia liquida in house

 
Una rivoluzione silenziosa nella lotta al cancro, il Gemelli attiva la biopsia liquida in house
Redazione

Un passo decisivo per la medicina di precisione e per il futuro dell’oncologia italiana. La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ha attivato la nuova piattaforma di biopsia liquida in house, basata sulla tecnologia Guardant360®, sviluppata in partnership con l’americana Guardant Health. Il risultato è un’infrastruttura altamente specializzata che colloca il Gemelli tra i primissimi centri ospedalieri in Europa a integrare stabilmente questo tipo di test nei percorsi diagnostico-terapeutici.

Grazie a questa innovazione, i pazienti possono ora accedere all’esame direttamente in ospedale, senza la necessità di inviare i campioni all’estero, con un impatto immediato sui tempi di analisi e sulle decisioni cliniche. Un cambio di paradigma che apre la strada a un modello organizzativo di riferimento nazionale e, nel medio periodo, a una rete aperta anche ad altri ospedali e IRCCS.

Una svolta tecnologica che riduce tempi e incertezze

«È un traguardo molto importante per noi – commenta Daniele Piacentini, Direttore Generale del Gemelli – reso possibile grazie a una combinazione virtuosa di investimenti strategici, partnership industriali e donazioni filantropiche». Tra queste, anche quelle raccolte nell’ultima Charity Dinner del Policlinico.

Queste risorse hanno consentito di acquisire nuove tecnologie e formare personale dedicato, competenze essenziali per far funzionare un test così avanzato all’interno dell’ospedale.

Un risultato fondamentale per i pazienti, che potranno ottenere risposte più rapide e accurate, evitando lunghi tempi di attesa e la necessità di ripetere l’esame altrove.

Guardant Health: “La partnership amplia l’accesso alla diagnostica genomica”

La collaborazione tra sanità pubblica e innovazione privata è uno degli elementi più rilevanti dell’iniziativa.

«Questa partnership consente un accesso più ampio al profiling del cancro tramite analisi del sangue e alle informazioni genomiche» afferma Helmy Eltoukhy, presidente e co-CEO di Guardant Health. «Portare la nostra tecnologia in uno dei principali centri oncologici europei è un passo fondamentale della nostra missione: creare trattamenti più personalizzati e migliorare gli esiti terapeutici».

Il Technology Transfer: quando l’ospedale “impara” dalla Silicon Valley

Il cuore dell’innovazione è il Technology Transfer, un passaggio complesso che ha permesso al laboratorio di genomica del Gemelli di acquisire esattamente le stesse procedure utilizzate nel laboratorio centrale di Guardant Health a Palo Alto.

«Il nostro laboratorio – spiega il professor Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico dell’IRCCS Gemelli – ha dovuto apprendere tutti i passaggi per realizzare un test di biopsia liquida di nuova generazione, ovvero l’analisi del ctDNA. Oggi possiamo eseguire questi esami in house, con un notevole risparmio di tempo».

Per tutto il 2025 i test saranno dedicati ai pazienti interni; dal 2026, la piattaforma si aprirà anche a richieste esterne con l’obiettivo ambizioso di diventare un hub per il Centro-Sud Europa, insieme a due altri centri d’eccellenza: l’Ospedale Val d’Hebron/VHIO di Barcellona e il Royal Marsden Hospital di Londra.

Tortora: “Tempi più rapidi, diagnosi più sicure”

La nuova tecnologia consente inoltre di evitare il cosiddetto doppio test, garantendo una maggiore affidabilità clinica.

«Quello di Guardant Health è uno dei test più precisi sul mercato» sottolinea il professor Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center del Gemelli. «Ridurre l’attesa significa ridurre ansia, recuperare opportunità terapeutiche e limitare il rischio di progressione della malattia. Essere stati scelti per il Technology Transfer è motivo d’orgoglio: seguiamo quasi 65.000 pazienti oncologici l’anno».

Cosa permette oggi la biopsia liquida FPG360

La dottoressa Camilla Nero, Responsabile UOS Open Innovation, spiega le principali indicazioni attualmente rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale:

  • assenza di tessuto tumorale adeguato per eseguire l’analisi genomica;

  • mutazione ERS1 nel tumore della mammella in progressione durante terapia ormonale;

  • mutazioni EGFR nel tumore del polmone.

In queste condizioni, la biopsia liquida può indirizzare l’eventuale prescrizione di terapie oncologiche target.

Un tassello strategico per la formazione e la ricerca

Come ricorda il professor Andrea Urbani, direttore della UOC Chimica, Biochimica e Biologia Molecolare Clinica del Gemelli, le scienze omiche sono già un motore fondamentale dell’innovazione clinica del Policlinico.

La recente partecipazione della professoressa Catherine Alix-Panabières, pioniera mondiale della biopsia liquida, al Congresso della Società Italiana di Proteomica conferma la continuità tra ricerca d’avanguardia e pratica clinica.

L’inserimento stabile della biopsia liquida nel percorso assistenziale rappresenta non solo un beneficio per i pazienti, ma anche un’opportunità formativa per gli studenti dell’Università Cattolica, esposti quotidianamente alle frontiere della biomedicina.

Un nuovo pilastro della diagnostica oncologica italiana

Con l’avvio della piattaforma FPG360, il Gemelli compie un salto di qualità nella diagnostica molecolare e si candida a svolgere un ruolo strategico per l’intero Paese.

Ridurre i tempi, aumentare l’accuratezza e ampliare l’accesso alla medicina personalizzata significa offrire nuove chance terapeutiche a migliaia di pazienti oncologici.

Un investimento concreto, scientifico e organizzativo che segna l’inizio di una nuova era per l’oncologia di precisione in Italia.