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Tumore del polmone iniziale: lo studio decennale ribalta la segmentectomia. “La lobectomia torna il trattamento di riferimento”

 
Tumore del polmone iniziale: lo studio decennale ribalta la segmentectomia. “La lobectomia torna il trattamento di riferimento”
Redazione

Al congresso AME in Giappone emergono nuovi dati che cambiano il paradigma chirurgico per i tumori polmonari iniziali. Asamura frena sulle resezioni limitate: troppe recidive. Spaggiari (IEO): “Meno non è sempre meglio. Serve una selezione chirurgica multidimensionale”.

Cambia lo scenario della chirurgia del tumore del polmone non a piccole cellule in stadio iniziale. Al congresso internazionale AME Conference on Precision Diagnosis and Treatment of Thoracic Tumor, appena concluso allo Shanghai East Hospital, sono stati presentati i risultati del follow-up a dieci anni dello studio giapponese JCOG0802/WJOG4607L, che fino al 2022 aveva suggerito la superiorità della segmentectomia rispetto alla lobectomia.

Oggi quei dati vengono riletti con un impatto dirompente: la segmentectomia mostra un tasso di recidiva locale più che doppio rispetto alla lobectomia (11,2% contro 5,8%), e il vantaggio di sopravvivenza osservato a cinque anni non risulta più statisticamente significativo a lungo termine.

Una svolta che cambia il paradigma clinico.

Asamura sorprende il congresso: “Non utilizzate la segmentectomia per la resezione radicale”

L’affermazione arriva direttamente da Hisao Asamura, tra i più autorevoli chirurghi toracici al mondo e autore dello stesso studio che nel 2022 aveva alimentato l’entusiasmo internazionale verso la segmentectomia.

Nel suo intervento, Asamura invita a una revisione critica:

“Non utilizzate la segmentectomia per la resezione radicale del tumore del polmone”,
soprattutto per i tumori periferici di piccole dimensioni.

La sua presa di posizione ha immediatamente catalizzato l’attenzione del congresso: la chirurgia conservativa non può essere applicata indiscriminatamente, senza adeguati criteri di selezione.

Tre fasi di un dibattito che ha ridefinito la chirurgia toracica

Lo scontro tra segmentectomia e lobectomia è entrato negli ultimi anni in tre fasi:

  1. La fase storica, in cui la lobectomia si è imposta come standard per lo stadio I.

  2. La revisione dei paradigmi, con la diffusione della TAC ad alta risoluzione e l’identificazione di tumori periferici ≤2 cm potenzialmente eleggibili a resezioni minori.

  3. La fase contemporanea, dominata dal trial JCOG0802 e dagli RCT paralleli che avevano spostato l’interesse verso la segmentectomia.

Il follow-up decennale, però, costringe oggi a riconsiderare quel trend.

Spaggiari (IEO): “La segmentectomia non è un gold standard. I dati ci chiedono rigore, non slogan”

I nuovi risultati confermano quanto già sostenuto in questi anni dall’Istituto Europeo di Oncologia.

Il Prof. Lorenzo Spaggiari, Direttore del Programma Polmone dello IEO, accoglie la posizione di Asamura come un richiamo alla complessità della chirurgia oncologica:

“Questi dati mostrano limiti metodologici sostanziali. La segmentectomia non può essere applicata come gold standard indiscriminato.”

Spaggiari ricorda che gli studi di pratica clinica (Journal of Clinical Medicine, 2025) avevano osservato più recidive locali con la segmentectomia robotica, a parità di sopravvivenza, mentre un editoriale dello IEO su Cancer (2023) aveva già evidenziato criticità tecniche:

  • eterogeneità delle procedure,

  • assenza di stratificazione per complessità nei trial,

  • variabilità nei margini e nel piano intersegmentale,

  • ruolo centrale della dissezione linfonodale sistematica per definire le terapie adiuvanti.

La nuova direzione: una chirurgia selettiva, multidimensionale e basata sui dati

Il messaggio che arriva da Shanghai è chiaro:
“Meno non è sempre meglio”.

La segmentectomia resta un'opzione valida solo in casi selezionati, sulla base di un modello più sofisticato che integri:

  • caratteristiche anatomiche,

  • parametri radiologici,

  • profili biologici del tumore,

  • funzionalità respiratoria del paziente.

Spaggiari: “I nuovi dati sanciscono la fine della segmentectomia indiscriminata e il ritorno della lobectomia come prima opzione chirurgica.”

Questo non significa fare passi indietro, ma abbandonare semplificazioni rischiose in favore di una chirurgia realmente personalizzata che non comprometta il controllo oncologico.