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Buste di plastica: storia, problemi ambientali e soluzioni sostenibili

 
Buste di plastica: storia, problemi ambientali e soluzioni sostenibili
Redazione

Le buste di plastica sono entrate nelle nostre vite dagli anni ’60, quando la plastica ha cominciato a sostituire materiali come carta e tessuti per creare contenitori leggeri e resistenti. Sono molto pratiche, ma hanno anche un lato negativo importante: sono difficili da smaltire e rimangono nell’ambiente per molto tempo, causando inquinamento.

Buste di plastica: storia, problemi ambientali e soluzioni sostenibili

La produzione di una busta di plastica è economica: costa generalmente tra 1 e 5 centesimi di euro, a seconda del tipo e della dimensione. Però questo prezzo non tiene conto dei danni ambientali che provocano, visto che molte finiscono nell’ambiente, soprattutto nei mari, danneggiando animali e habitat naturali. Le buste di plastica sono usate principalmente nei supermercati e nei negozi per trasportare merci. Sono leggere e resistenti, quindi molto diffuse.

Negli ultimi anni si sono diffuse alternative più ecologiche, come le buste compostabili fatte con materiali biodegradabili. Queste si degradano più rapidamente e sono meno dannose per l’ambiente. Tuttavia, l’adozione di queste alternative non è stata facile e ha incontrato problemi di concorrenza sleale sul mercato.

Infatti, nel giugno 2025, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha multato per oltre 32 milioni di euro Novamont e la sua controllante Eni, accusate di abuso di posizione dominante nel mercato delle buste compostabili. Tra il 2018 e il 2023, Novamont ha controllato oltre il 50% del mercato delle shopper compostabili e più del 70% di quello dei sacchetti ultraleggeri con il suo prodotto Mater-Bi. L’AGCM ha rilevato che queste aziende hanno stretto accordi che limitavano la concorrenza, imponendo clausole di esclusività che hanno bloccato l’ingresso di altri produttori e rallentato l’innovazione nel settore (Fonte: Today.it).

In Italia, molte aziende producono buste di plastica sia tradizionali che compostabili, soprattutto in alcune regioni. La produzione di buste biodegradabili è cresciuta, ma la presenza di monopoli e pratiche commerciali scorrette ha limitato il mercato. Inoltre, ci sono controlli e sanzioni per chi non rispetta le norme ambientali. Ad esempio, a Roma, i carabinieri hanno sequestrato e multato supermercati che usavano buste non conformi alle regole, con multe che possono arrivare fino a 20.000 euro (Fonte: RomaToday).

In conclusione, le buste di plastica sono pratiche ma causano gravi problemi ambientali. La strada per un uso più responsabile passa dall’adozione di materiali biodegradabili e compostabili e da un mercato più aperto e competitivo, che favorisca l’innovazione e la sostenibilità.