La Cina darà priorità alla creazione di un "forte mercato interno" e all'espansione della domanda interna nel 2026, secondo le conclusioni della Conferenza centrale sul lavoro economico, un importante incontro annuale in cui le autorità discutono gli obiettivi economici ufficiali per l'anno successivo.
La Cina rilancia il consumo interno come obiettivo primario per il 2026
L'incontro, presieduto dal presidente cinese Xi Jinping e tenutosi a porte chiuse, ha indicato che la Cina intensificherà le misure per stimolare i consumi, tra cui un piano per "aumentare i redditi delle famiglie" e "rimuovere le barriere che limitano la spesa" al fine di "liberare il potenziale del consumo di servizi", secondo quanto ha riferito l'agenzia di stampa statale Xinhua.
Come da prassi, le autorità cinesi non indicheranno obiettivi specifici per la crescita, il deficit, l'inflazione o la disoccupazione fino al vertice annuale dell'Assemblea nazionale del popolo , che di solito si tiene all'inizio di marzo.
L'incontro definisce le priorità economiche per l'avvio del nuovo piano quinquennale, che governerà la seconda economia mondiale per i prossimi cinque anni.
Secondo la dichiarazione ufficiale, Pechino rafforzerà gli aggiustamenti anticiclici e incrociati, combinerà sostegno politico e riforme e manterrà una politica monetaria incentrata su una crescita stabile e una moderata ripresa dei prezzi, in linea con i recenti segnali del Politburo, il secondo livello di potere all'interno del Partito Comunista.
Le autorità utilizzeranno strumenti quali "riduzioni del coefficiente di riserva" e "tagli dei tassi di interesse" in modo "flessibile ed efficiente" per "mantenere un'ampia liquidità".
La conferenza sottolinea inoltre che la Cina manterrà il tasso di cambio dello yuan "sostanzialmente stabile" e che le istituzioni finanziarie dovrebbero aumentare il loro sostegno all'innovazione tecnologica, alle piccole e medie imprese e all'espansione della domanda.
Sul fronte fiscale, il documento esige una "rigorosa disciplina finanziaria" e invita gli organi del Partito e del Governo a "vivere con frugalità", esortandoli nel contempo a "risolvere le difficoltà finanziarie degli enti locali".
La Conferenza ha inoltre indicato che adotterà misure per frenare la cosiddetta "regressione", che consiste nella combinazione di una concorrenza estrema, in particolare attraverso guerre dei prezzi e margini in continua riduzione, con una domanda interna debole.
Tra le principali sfide evidenziate dalla Conferenza c'è la crisi immobiliare, che si è nuovamente aggravata nelle ultime settimane.
Pechino sostiene la stabilizzazione del mercato, la riduzione delle scorte, l'aumento dell'offerta di alloggi a prezzi accessibili e il passaggio a un "nuovo modello" per lo sviluppo del settore.
Il documento menziona anche la necessità di affrontare i "rischi in aree chiave".
La dichiarazione insiste sul fatto che, nonostante "vecchie e nuove sfide", l'economia cinese mantiene "solide basi" per una crescita a lungo termine.
L'incontro si è svolto in un contesto caratterizzato dalla debole domanda interna, dalla crisi immobiliare e dalla minaccia di deflazione nella seconda economia mondiale, le cui autorità hanno sottolineato negli ultimi mesi la necessità di rilanciare i consumi.