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Nuovo allarme per i lettini abbronzanti, provocano danni al DNA

 
Nuovo allarme per i lettini abbronzanti, provocano danni al DNA
Redazione

I lettini abbronzanti causano danni diffusi e mutanti al DNA in quasi tutti i tipi di pelle, il che spiega il rischio notevolmente aumentato di melanoma. A queste conclusioni sono giunti i ricercatori degli atenei statunitensi della Northwestern University e dell'Università della California, secondo i quali l'analisi genomica di singole cellule ha rivelato mutazioni pericolose anche nelle regioni protette dal sole. Le storie dei sopravvissuti sottolineano come le abitudini abbronzanti precoci abbiano conseguenze per tutta la vita. I risultati spingono a politiche più severe e chiari avvertimenti pubblici.

Nuovo allarme per i lettini abbronzanti, provocano danni al DNA

L'abbronzatura artificiale, dicono i ricercatori, aumenta drasticamente il rischio di melanoma e gli scienziati hanno ora mappato i danni ingenti che i lettini abbronzanti infliggono al DNA su quasi tutta la superficie della pelle, danni ben più gravi di quelli causati dalla luce solare.

I ricercatori hanno esaminato migliaia di cartelle cliniche per confrontare i tassi di melanoma nelle persone che utilizzavano lettini abbronzanti e in quelle che non li utilizzavano, quindi hanno eseguito analisi genomiche su 182 biopsie cutanee di entrambi i gruppi per tracciare i modelli di mutazione.

Le persone che hanno utilizzato i lettini abbronzanti hanno mostrato quasi il doppio delle mutazioni del DNA rispetto agli individui del gruppo di controllo.
Queste mutazioni sono state riscontrate non solo sulla pelle comunemente esposta, ma anche in aree del corpo che raramente sono esposte alla luce solare, rivelando quanto lontano possano diffondersi i danni causati dai lettini abbronzanti.

L'uso dei lettini abbronzanti è associato a un aumento di quasi tre volte del rischio di melanoma e, per la prima volta, i ricercatori hanno dimostrato come questi dispositivi causino danni al DNA correlati al melanoma su quasi tutta la superficie della pelle, secondo un nuovo studio condotto dalla Northwestern Medicine e dall'Università della California, San Francisco.

Il melanoma è la forma più letale di cancro della pelle ed è responsabile di circa 11.000 decessi ogni anno negli Stati Uniti. Per anni, gli esperti sanitari hanno messo in guardia dai pericoli dell'abbronzatura artificiale, ma l'esatto percorso biologico che collega i lettini abbronzanti al cancro non era stato ancora completamente mappato. L'industria dell'abbronzatura artificiale, che sta vivendo una rinascita di popolarità, ha sottolineato questa lacuna conoscitiva per affermare che i lettini abbronzanti non sono più pericolosi della luce solare naturale.

La nuova ricerca - pubblicata su Science Advances -, affermano gli autori, contesta "inconfutabilmente" queste argomentazioni, dimostrando che i lettini abbronzanti, a livello molecolare, modificano le cellule della pelle in modi che vanno ben oltre l'impatto dell'esposizione quotidiana al sole.

Il team di ricercatori ha analizzato le cartelle cliniche di circa 3.000 persone con una storia di utilizzo di lampade abbronzanti e le hanno confrontate con quelle di circa 3.000 individui della stessa età che non avevano mai utilizzato lampade abbronzanti.

In questo confronto, il melanoma è stato diagnosticato nel 5,1% delle persone che utilizzavano i lettini abbronzanti, contro il 2,1% di coloro che non li utilizzavano. Anche dopo aver considerato età, sesso, anamnesi di scottature solari e familiarità per melanoma, l'abbronzatura artificiale è risultata comunque associata a un rischio di melanoma aumentato di 2,85 volte.

Lo studio ha anche scoperto che le persone che utilizzavano lettini abbronzanti avevano maggiori probabilità di sviluppare melanoma nelle aree del corpo solitamente protette dal sole, come la parte bassa della schiena e i glutei. Queste osservazioni supportano l'idea che i lettini abbronzanti possano infliggere danni al DNA più estesi rispetto alla normale esposizione al sole.

Per esplorare ulteriormente questa possibilità, gli scienziati si sono rivolti a strumenti genomici avanzati. Hanno utilizzato tecnologie più recenti per eseguire il sequenziamento del DNA a livello di singole cellule su melanociti (le cellule della pelle che producono il pigmento, da cui origina il melanoma) provenienti da tre diversi gruppi di donatori di pelle.