Lo studio clinico su 800 pazienti mostra risultati promettenti: fino a 10 mm Hg in meno rispetto al placebo. Attesa l’approvazione delle autorità regolatorie entro il 2025
Baxdrostat, un farmaco sperimentale prodotto da AstraZeneca, si è dimostrato promettente nel trattamento di persone con ipertensione incontrollata o resistente in un recente studio. Se approvato dalle autorità regolatorie, sarà uno dei primi nuovi approcci terapeutici contro l’ipertensione da decenni, sottolineano i ricercatori.
Lo studio clinico su 800 pazienti
Per la ricerca, sono stati arruolati 800 adulti con pressione alta nonostante l’assunzione di due o più farmaci per almeno quattro settimane. I partecipanti, con pressione arteriosa sistolica compresa tra 140 e 170 mm Hg, sono stati suddivisi in tre gruppi:
-
1 milligrammo di baxdrostat,
-
2 milligrammi di baxdrostat,
-
un placebo, senza effetti terapeutici.
A 12 settimane, circa 4 pazienti su 10 che assumevano baxdrostat hanno raggiunto livelli di pressione arteriosa sani, rispetto a meno di 2 su 10 nel gruppo placebo.
Risultati e riduzione del rischio cardiovascolare
Chi assumeva baxdrostat (1 o 2 mg al giorno) ha registrato una riduzione media della pressione sistolica di 9-10 mm Hg in più rispetto al placebo, un calo sufficiente – secondo gli studi – a ridurre significativamente il rischio cardiovascolare.
La pressione alta, infatti, danneggia vasi e cuore, aumentando il rischio di infarto, ictus, malattia coronarica, demenza vascolare e problemi cognitivi.
Meccanismo d’azione innovativo
Baxdrostat introduce un nuovo approccio nella gestione dell’ipertensione, agendo sul blocco dell’aldosterone, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che regola i livelli di sale e acqua nel corpo. Un’eccessiva produzione di aldosterone porta a trattenere sodio e liquidi, aumentando la pressione sanguigna.
Sicurezza ed effetti collaterali
Gli effetti collaterali osservati nello studio sono stati nel complesso lievi. La principale criticità riguardava anomalie nei livelli di potassio e sodio, ma si è trattato di casi rari.
Secondo la dottoressa Stacey E. Rosen, presidente dell’American Heart Association, se combinato con i farmaci antipertensivi più comuni, baxdrostat potrebbe rivelarsi “un partner meraviglioso” nella gestione clinica dei pazienti.
Prospettive future
AstraZeneca ha annunciato che presenterà i dati alle agenzie regolatorie entro la fine del 2025. L’aggiunta di baxdrostat tra le opzioni terapeutiche potrebbe rappresentare un grande passo avanti contro l’ipertensione, una delle principali cause di malattie cardiovascolari e di morte nel mondo.