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Le catene di ristorazione resistono alla crisi dei consumi fuori casa

 
Le catene di ristorazione resistono alla crisi dei consumi fuori casa
Redazione

In un momento in cui il settore della ristorazione fuori casa fatica a mantenere i livelli pre-pandemia, le catene con più insegne mostrano una sorprendente tenuta. Secondo un’analisi di TradeLab, riportata da Il Sole 24 Ore, i locali appartenenti a reti organizzate hanno visto il loro valore crescere del 5,4%, raggiungendo i 10,6 miliardi di euro, mentre la media del comparto ha registrato una diminuzione delle presenze del 2%.

Le catene di ristorazione resistono alla crisi dei consumi fuori casa

La quota di mercato delle catene in Italia rimane però inferiore alla media europea: circa il 10% del totale dei consumi fuori casa rispetto al 33% della media Ue. Come sottolinea Bruna Boroni, director Industry Away From Home di TradeLab, «di cento pranzi consumati fuori casa, venti avvengono in un locale a insegna», evidenziando la distanza dall’Europa ma anche il potenziale di crescita.

Le catene beneficiano di vantaggi specifici: economie di scala, investimenti in marketing e tecnologia ed una presenza consolidata nei centri commerciali, che trainano i consumi. I locali indipendenti, invece, soffrono di una clientela meno frequente e di costi crescenti legati all’inflazione ed al mutato potere d’acquisto delle famiglie. La combinazione di spesa più alta ma visite meno frequenti caratterizza la situazione attuale: i consumatori spendono di più per pasto, ma escono meno spesso, soprattutto nel pranzo a causa dello smart working.

L’incremento nei centri commerciali è decisivo: molte nuove aperture delle catene si concentrano in questi spazi per sfruttare il traffico e la visibilità. Come conferma TradeLab, «la ristorazione organizzata intercetta bene i bisogni di convenienza e rapidità, soprattutto tra i consumatori più giovani». Questo permette alle catene di mantenere margini positivi nonostante il calo generale delle presenze.

Tuttavia, il settore resta sotto pressione. Le presenze complessive calano o stagnano, indicando che i comportamenti dei consumatori stanno cambiando e che la domanda è più selettiva. La sfida futura sarà continuare a crescere in un contesto economico incerto e trovare modi per sostenere anche i ristoranti indipendenti, che costituiscono la maggioranza del mercato ma non dispongono degli stessi strumenti delle grandi catene.

In sintesi, mentre la ristorazione fuori casa soffre nel complesso, le catene mostrano resilienza e capacità di adattamento, confermando l’efficacia dei modelli organizzati e la centralità dei centri commerciali nella strategia di crescita.