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Contenitori d’acqua: come sono cambiati

 
Contenitori d’acqua: come sono cambiati
Redazione

Fin dall’antichità, l’essere umano ha cercato modi pratici per conservare e trasportare l’acqua. In passato si usavano recipienti in ceramica, metallo o terracotta. Con il passare dei secoli, sono arrivati contenitori in metallo come alluminio e stagno. Ma il vero cambiamento è arrivato a metà Novecento, quando si è diffuso l’uso della plastica.

Contenitori d’acqua: come sono cambiati

Oggi, i contenitori d’acqua si trovano in tanti materiali. Quello più comune è ancora la plastica, soprattutto il polietilene tereftalato, un tipo di plastica trasparente molto usato anche per le bottiglie monouso. Ci sono anche altri tipi di plastica, come il polipropilene o la plastica Tritan, che è priva di bisfenolo A, una sostanza chimica che può essere dannosa se rilasciata a contatto con alimenti o bevande. Le bottiglie in plastica sono leggere e resistenti, ma si rovinano con il tempo e se esposte al sole o al calore possono alterare il gusto dell’acqua.

Un’alternativa molto diffusa è l’acciaio inox, soprattutto dei tipi 304 o 316, usati per i contenitori premium, perché non si arrugginiscono e mantengono la temperatura dell’acqua. Anche l’alluminio è usato, ma spesso ha bisogno di un rivestimento interno per evitare che l’acqua prenda un sapore metallico. Il vetro, in particolare il vetro borosilicato, è un’altra opzione molto apprezzata. È resistente al calore, non altera il gusto dell’acqua e si può lavare facilmente.

Negli ultimi anni stanno emergendo anche materiali più ecologici, come le bioplastiche. Tra queste c’è l’acido polilattico, un materiale ottenuto da fonti vegetali come il mais. È compostabile, cioè si degrada in condizioni controllate, ma ha ancora limiti in termini di resistenza e durata. Esistono anche bottiglie in plastica riciclata, come il rPET, che aiutano a ridurre l’uso di plastica nuova.

La capacità media dei contenitori d’acqua varia in base all’uso. Le bottiglie monouso più comuni hanno un volume di 0,5 litri, ma ci sono anche versioni da 0,33 litri o da 1 litro. Le bottiglie riutilizzabili per uso quotidiano vanno da 0,5 a 1 litro. Per attività sportive o escursioni si usano contenitori più grandi, da 1,5 litri in su.

I costi cambiano molto in base al materiale. Una bottiglia in bioplastica PLA può costare tra 18 e 42 centesimi di dollaro per unità, a seconda del volume e del tipo di finitura. Una bottiglia in plastica PET monouso costa molto meno. I contenitori in acciaio inox o vetro hanno un prezzo più alto all’inizio, ma durano anni e, usati correttamente, possono risultare più economici nel tempo.